L'inchiesta "Senso unico" ha fatto emergere presunte condotte illecite realizzate da titolari di autoscuole e motorizzazioni nella provincia reggina e in quelle di Pistoia e Brescia
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La Procura di Reggio Calabria ha chiuso l'inchiesta Senso unico che ha fatto luce su un giro di "patenti facili" nel Reggino. I pm Sara Amerio e Nunzio De Salvo hanno notificato l'avviso di conclusione indagini a 84 persone. L'inchiesta, coordinata dal Procuratore Giovanni Bombardieri e dall'aggiunto, Gerardo Dominjanni e condotta dalla Guardia di finanza che ha fatto emergere alcune presunte condotte illecite realizzate dai titolari di alcune autoscuole nelle province di Reggio Calabria, Pistoia e Brescia.
A inizio marzo ai domiciliari era finito il titolare di un'autoscuola, Martino Infantino, ritenuto il "dominus" dell'associazione a delinquere che, tramite la commissione di una serie di reati, tra i quali truffa, corruzione e falso, avrebbe agevolato, fino a falsarne l'esito dietro cospicuo pagamento, le procedure di concessione di abilitazioni alla guida di veicoli di ogni genere, a favore di oltre 50 soggetti, tra cui molti extracomunitari indagati.
Dell'organizzazione, secondo i pm, faceva parte pure il funzionario della Motorizzazione di Pistoia Ivan Emanuele, per il quale il Tribunale del Riesame nelle scorse settimane ha sostituito i domiciliari disposti dal gip con l'interdizione dal lavoro per 12 mesi.
L'associazione a delinquere è contestata anche ai funzionari della Motorizzazione di Reggio Calabria Giancarlo Cutrupi e Demetrio Geria, i dipendenti dell'autoscuola "Infantino" Anna Maria Sposato, Saverio Tripodi, Domenico Fururi, Antonino Fururi, Celeste Rositano, Gaetano Rositano, Manuela Terranova e Pamela Terranova e la presidente del consiglio di amministrazione dell'autoscuola "Victoria" di Orzinuovi in provincia di Brescia.