Al via il rito ordinario dell'importante inchiesta antimafia coordinata dalla Dda di Catanzaro contro i clan degli italiani e degli "zingari" di via Popilia. Tra le persone coinvolte anche l'ex sindaco di Rende Marcello Manna
Partito a Lamezia il maxi processo contro la ’ndrangheta di Cosenza: alla sbarra 133 imputati - NOMI
Partito a Lamezia il maxi processo contro la ’ndrangheta di Cosenza: alla sbarra 133 imputati - NOMI
Partito a Lamezia il maxi processo contro la ’ndrangheta di Cosenza: alla sbarra 133 imputati - NOMI
Partito a Lamezia il maxi processo contro la ’ndrangheta di Cosenza: alla sbarra 133 imputati - NOMI
Partito a Lamezia il maxi processo contro la ’ndrangheta di Cosenza: alla sbarra 133 imputati - NOMI
Partito a Lamezia il maxi processo contro la ’ndrangheta di Cosenza: alla sbarra 133 imputati - NOMI
Partito a Lamezia il maxi processo contro la ’ndrangheta di Cosenza: alla sbarra 133 imputati - NOMI
Ha avuto inizio questa mattina il processo ordinario della maxi inchiesta "Reset", il procedimento penale della Dda di Catanzaro contro la 'ndrangheta cosentina. Sono oltre 130 gli imputati davanti al presidente del collegio giudicante, Carmen Ciarcia, coadiuvata dai giudici a latere Francesco Luigi Branda e Urania Granata. La composizione del tribunale in "Reset", almeno fino ad oggi, non è un argomento secondario visto che nelle scorse settimane la magistrata Ciarcia aveva presentato richiesta di astensione al presidente del tribunale di Cosenza Maria Luisa Mingrone.
Si deciderà alla prossima seduta se il processo tornerà alla fase dell’udienza preliminare o proseguirà normalmente il suo corso con l’apertura del dibattimento. Qualora fossero accolte le istanze difensive l’udienza preliminare sarebbe da rifare.
La prima questione è stata sollevata dall’avvocato Enzo Belvedere. Il penalista di Cosenza chiede la nullità del decreto dell’udienza preliminare. «Esiste una nullità evidente espressa dalle nuove norme previste dalla riforma Cartabia» dice il legale. Nullità del decreto dell’udienza preliminare avanzata anche dall’avvocato Rossana Cribari, difensore di Pietro De Mari. Tutte le difese si sono associate tranne quella che riguarda la posizione dell’avvocato Marcello Manna.
L’avvocato Nicola Carratelli reitera la richiesta di separare il procedimento penale. Identica istanza proposta dall’avvocato Cristian Cristiano per l’imputato Ernesto Campanile.
Chiesta la nullità del 415 bis per Carmine Caputo (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello), in mancanza dello svolgimento dell’interrogatorio dopo la chiusura delle indagini. Anche l’avvocato Pasquale Naccarato ha avanzato una richiesta di nullità del decreto che dispone il giudizio per Silvio Orlando in quanto mancavano le imputazioni rispetto ai reati contestati al poliziotto.
Dal canto suo, la Dda di Catanzaro si oppone alla richiesta della nullità del decreto dell’udienza preliminare.
Infine, è stata posta la questione sul fatto di svolgere le udienze dibattimentali a Cosenza. La decisione spetta comunque alla presidenza della Corte d’Appello di Catanzaro. Il tribunale ha deciso di riservarsi su tutte le questioni preliminari all’udienza dell’8 novembre.
L'astensione si basava sul fatto che il presidente della sezione penale dibattimentale di Cosenza aveva già giudicato alcuni imputati ai quali veniva contestata l'aggravante mafiosa della confederazione, precisamente nel processo "Testa di Serpente", una sorta di antipasto investigativo di "Reset", dove sono coinvolti i fratelli Abbruzzese "Banana" e Roberto Porcaro, la cui condanna è ormai definitiva. Una richiesta scrupolosa, quella del giudice Ciarcia, rispetto a fatti contestati su cui ha già espresso un giudizio. La stessa Ciarcia aveva reiterato (senza fortuna) l'istanza nel processo "Reset" contro Pino Munno e Marcello Manna, il cui procedimento è stato riunito a quello in corso da oggi nell'aula bunker di Lamezia Terme.
Ma come annunciato dal nostro network, il numeroso collegio difensivo nella seduta odierna presenterà richiesta di ricusazione per il giudice Ciarcia, evidenziandone quindi i profili di incompatibilità che nelle prossime settimane potranno soltanto che aumentare visto che verrà emessa la sentenza di primo grado del processo "Valle dell'Esaro", dove gli imputati - i presunti appartenenti al gruppo Presta di Roggiano Gravina - rispondono di associazione a delinquere dedita al narcotraffico con l'aggravante dell'agevolazione mafiosa riconducibile al sodalizio che sarebbe capeggiato, secondo la Dda di Catanzaro, dal boss e killer Franco Presta e dal cugino Antonio, con la collaborazione di altri soggetti. È evidente che la valutazione di questa seconda aggravante pregiudicherebbe ancora di più la presidenza del collegio.
Non è escluso comunque che le richieste di ricusazione interessino anche gli altri membri del collegio giudicante. Questo perché negli ultimi otto anni, il tribunale di Cosenza ha portato a sentenza numerosi processi antimafia della Dda di Catanzaro, dove il cosiddetto "Sistema", fulcro centrale di "Reset", soprattutto per il narcotraffico e vicende inerenti al cosiddetto "sottobanco", era presente in vari processi. Ovviamente una volta formalizzate le richieste difensive, la palla passerà alla Corte d'Appello di Catanzaro che ancora deve decidere parte dei ricorsi presentati contro il giudice Fabiana Giacchetti, a giudizio dei difensori incompatibile con il rito abbreviato, in quanto titolare dell'udienza preliminare nel corso della quale aveva espresso già valutazioni di merito rispetto alle accuse contestate dai pm antimafia. Tutto ciò in violazione, affermano i penalisti, della nuova riforma Cartabia.
Chiusa l'ampia premessa, passiamo agli imputati. Nel processo ordinario di "Reset" ci sono diversi presunti esponenti della 'ndrangheta cosentina, ai quali viene contestato il reato relativo alla confederazione che, per la Dda di Catanzaro, sarebbe diretta dal boss di Cosenza Francesco Patitucci, garante degli equilibri tra la cosca degli italiani e quella degli "zingari". Ma a Lamezia Terme si discuterà anche di altro. A cominciare dal caso che riguarda gli ex amministratori rendesi Marcello Manna e Pino Munno, nonché i rapporti personali e d'interesse tra il consulente finanziario Andrea Mazzei e Roberto Porcaro, che di recente ha deciso di non collaborare più con la giustizia.
Si parlerà anche del ruolo della famiglia D'Ambrosio di Rende nell'ambito delle vicende giudiziarie che colpiscono in modo particolare Adolfo e il fratello Massimo. Non meno importante il capitolo dedicato al "Gaming", il filone investigativo del gioco d'azzardo sul quale la Cassazione non ha confermato buona parte dell'impianto accusatorio, soprattutto circa l'aggravante di cui al capo 1. Insomma ci sarà tanta carne al fuoco. Si prevedono almeno due udienze a settimana al fine di condurre senza grosse difficoltà un processo nel quale saranno sentiti oltre 250 testimoni
Clicca su "continua" per leggere i nomi degli imputati
Fabrizio Abate (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
Giovanni Abruzzese (difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Antonio Quintieri)
Fiore Abbruzzese detto “Ninuzzo” (difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari e Francesco Boccia)
Franco Abbruzzese detto “a Brezza” o “Il Cantante” (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
Rosaria Abbruzzese (difesa dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante)
Giovanni Aloise detto “mussu i ciuccio” (difeso dall’avvocato Gianpiero Calabese)
Pierangelo Aloia (difeso dall’avvocato Giulio Tarsitano)
Armando Antonucci detto il dottore (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
Rosina Arno (difesa dagli avvocati Luca Acciardi e Fiorella Bozzarello)
Ariosto Artese (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgio Misasi)
Rosario Aurelio (difeso dall’avvocato Ferruccio Mariani)
Danilo Bartucci (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
Giuseppe Bartucci (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Nicola Carratelli)
Giuseppe Belmonte (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
Massimo Benvenuto (difeso dall'avvocato Rosario Carbone)
Luigi Berlingieri detto “Faccia d’angelo” (difeso dall'avvocato Nicola Rendace)
Antonio Bevilacqua (difeso dall’avvocato Giorgia Greco)
Cosimo Bevilacqua (difeso dagli avvocati Maurizio Nucci e Cesare Badolato)
Nicola Bevilacqua (difeso dagli avvocati Giampiero Calabrese e Antonio Ingrosso)
Giuseppe Broccolo (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
Andrea Bruni (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Emilia Spadafora)
Pasquale Bruni - classe 1979 (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Cristiano)
Pasquale Bruni (difeso dall'avvocato Fiorella Bozzarello)
Carmelina Bruniani (difesa dall’avvocato Luca De Munda)
Alfredo Bruno (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò)
Ernesto Campanile (difeso dall'avvocato Cristian Cristiano)
Carmine Caputo (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
Damiano Carelli (difeso dall’avvocato Aldo Zagarese ed Enzo Belvedere)
Placido Cariello
Andrea Carpino (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)
Andrea Vincenzo Caruso (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)
Francesco Casella (difeso dagli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere e Fabio Bonofiglio)
Michele Castiglione (difeso dagli avvocati Carlo Beltrani e Antonio Quintieri)
Andrea Cello (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò)
Federico Chianello (difeso dall’avvocato Pierfrancesco Russo)
Antonio Chiodo (difeso dall’avvocato Domenico Caputo)
Massimo Ciancio (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Annamaria Domanico)
Giuseppe Cirillo (difeso dall’avvocato Raffaele Rigoli)
Antonio Colasuonno (difeso dall'avvocato Chiara Penna)
Cesare Conte (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
Antonio Covelli (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
Aldo Andrea D’Ambrosio (difeso dall'avvocato Amelia Ferrari)
Cristian D’Ambrosio (difeso dall'avvocato Amelia Ferrari)
Emma D’Ambrosio (difesa dall’avvocato Amelia Ferrari)
Massimo D’Ambrosio (difeso dagli avvocati Amelia Ferrari e Valerio Murgano)
Alessio De Cicco (difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino)
Sergio Del Popolo (difeso dagli avvocati Saverio Spadafora e Antonio Quintieri)
Pietro De Mari (difeso dall’avvocato Rossana Cribari)
Antonio De Rose (difeso dagli avvocati Raffaele Massimo Greco e Maurizio Nucci)
Pasquale De Rose (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
Armando De Vuono (difeso dagli avvocati Matteo Cristiani e Giuseppe Filice)
Giovanni Drago (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo)
Patrizia Drago (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Stefania Calabrese)
Angelo Falcone (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro)
Umile Ferraro (difeso dall’avvocato Pasqualino Maio)
Eugenio Filice (difeso dagli avvocati Franco Sammarco ed Eduardo Florio)
Anna FIorillo (difeso dall’avvocato Francesco Santelli)
Remo Florio (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
Fabrizio Fuoco (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
Giovanni Garofalo (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
Rosanna Garofalo (difesa dall'avvocato Laura Gaetano)
Mario Gervasi (difeso dall’avvocato Cesare Badolato)
Fabio Giannelli (difeso dall’avvocato Osvaldo Rocca)
Fabrizio Gioia (difeso dall’avvocato Matteo Cristiani)
Giovanni Grandinetti (difeso dall’avvocato Nicola Rendace)
Simone Greco (difeso dall’avvocato Andrea Sarro)
Stefano Greco (difeso dall’avvocato Salvatore Vetere)
Stefano Grosso
Sergio La Canna (difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese)
Umile Lanzino (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
Fabio Laratta (difeso dall’avvocato Pasquale Marzocchi)
Massimiliano Lo Polito (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
Silvia Lucanto (difesa dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
Antonio Lucà (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
Gianluca Maione
Cosimo Manzo (difeso dagli avvocati Linda Boscaglia e Giuseppe Malvasi)
Marcello Manna (difeso dagli avvocati Nicola Carratelli e Giandomenico Caiazza)
Francesco Marchiotti (difeso dall'avvocato Filippo Cinnante)
Stefano Antonio Marigliano (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
Roberta Maritato (difesa dall’avvocato Marco Bianco)
Andrea Mazzei (difeso dagli avvocati Alessandro Diddi e Sergio Rotundo)
Cosimo Manzo
Lauretta Mellone (difesa dagli avvocati Amelia Ferrari e Erik Siciliano)
Giuseppe Midulla (difeso dall'avvocato Cristian Cristiano)
Bruno Mollica (difeso dall’avvocato Francesco Febbraio)
Giuseppe Mondera (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
Francesco Morabito (difeso dagli avvocati Vincenzo Nobile e Domenico Nobile)
Alessandro Morrone (difeso dall'avvocato Domenico De Rosa)
Filippo Morrone (difeso dall’avvocato Piergiuseppe Cutrì)
Pino Munno (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
Silvio Orlando (difeso dall’avvocato Pasquale Naccarato)
Massimo Palermo (difeso dall’avvocato Vincenzo Saccomanno)
Francesco Papara (difeso dall’avvocato Angela D’Elia)
Mario Perri (difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese)
Sandro Perri (difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco)
Giuseppe Perrone (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo)
Antonio Pignataro (difeso dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno)
Ciro Pignataro (difeso dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno)
Giuseppe Piromallo (difeso dall’avvocato Luca Acciardi)
Antonio Carmine Policastri (difeso dall’avvocato Aldo Zagarese)
Antonio Presta “Tonino” (difeso dagli avvocati Carlo Esbardo e Franco Locco)
Giuseppe Presta (difeso dagli avvocati Lucio Esbardo e Franco Locco)
Domenico Prete (difeso dall’avvocato Rossana Bozzarello)
Remo Prete (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
Sergio Raimondo (difeso dall’avvocato FIlippo Cinnante)
Paolo Recchia (difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino)
Andrea Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Luca Acciardi)
Ines Reda (difesa dagli avvocati Mario Ossequio e Angela Caputo)
Francesco Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio ed Enzo Belvedere)
Paolo Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Stefania Calabrese)
Marcello Rizzuti (difeso dagli avvocati Bruno Bonaro e Pietro Mancuso)
Danny Romano (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
Massimiliano Rossiello (difeso dall'avvocato Pasquale Vaccaro)
Cristian Francesco Ruffolo (difeso dall’avvocato Luca Acciardi)
Rosa Rugiano (difesa dall’avvocato Rodolfo Alfieri)
Antonio Russo (difeso dall’avvocato Roberto Deni)
Domenico Salerno (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
Domenico Sannà (difeso dall’avvocato Giuseppe Bruno)
Orlando Scarlato (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
Salvatore Sesso (difeso dall’avvocato Vincenzo Tridico)
Mario Sirangelo (difeso dall’avvocato Fabio Parise)
Alessandro Stella (difeso dall’avvocato Domenico Caputo)
Francesco Stola (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Cristiano)
Francesco Tassone (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
Francesca Tiralongo (difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco)
Vittorio Toscano
Ivan Trinni (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
Mario Trinni (difeso dagli avvocati Maurizio Nucci e Antonio Spataro)
Danilo Turboli (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
Francesco Veltri (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Alessandro Bavaro)
Massimo Volpentesta (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
Sandro Vomero (difeso dagli avvocati Lucio Esbardo e Antonio Quintieri)
Cristian Vozza (difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari e Filippo Cinnante)
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