Non una parola sulla evoluzione della inchiesta giudiziaria, né sul suo eventuale impegno politico in vista delle prossime elezioni regionali. Le dichiarazioni rilasciate oggi da Mario Oliverio sono concentrate esclusivamente sulla sentenza del Giudice del tribunale di Catanzaro, che lo assolve perché «il fatto non sussiste», dalle accuse di corruzione e abuso d'ufficio formulate dalla Procura di Catanzaro nell'ambito dell'inchiesta Lande Desolate.

Proiettata una immagine distorta della Calabria

L'ex presidente della Regione, in virtù di una misura cautelare emessa nella fase delle indagini preliminari, era stato costretto durante la sua carica istituzionale, all'obbligo di dimora, poi revocato su ordine della Cassazione. «Proiettata una immagine distorta anche della Calabria che in quel momento io rappresentavo - ha detto ai microfoni del nostro network,  dopo un primo commento diffuso a caldo sui social - Adesso i miei figli, i miei cari e i calabresi possono tornare a camminare a testa alta. Come ho ribadito in quei momenti drammatici, non ho mai tradito la loro fiducia. La legalità e la trasparenza sono state sempre la bussola della mia esistenza. Ringrazio i miei avvocati Armando Veneto ed Enzo Belvedere: la loro giusta lettura delle carte processuali ha consentito di far prevalere la verità e lo Stato di diritto. E solo Dio sa quanto bisogno c'è in Calabria di giustizia e di affermazione dei diritti della persona».