«Ci troviamo davanti ad una manipolazione della realtà. Non c’era nessuna delle condizioni previste dalle norme per il commissariamento del parco, questo è un decreto che ha carattere trasgressivo, punitivo ed elusivo». A Leo Autelitano, ex sindaco di Bova ed ex presidente (per due volte) del parco nazionale d’Aspromonte, il provvedimento di commissariamento dell’ente del febbraio scorso firmato dal ministro all’ambiente Pichetto Fratin, proprio non è andato giù. E, a pochi giorni dalla sentenza del Tar di Reggio che ha rigettato il suo ricorso contro quello stesso provvedimento, parla per la prima volta della “decapitazione” ministeriale dei vertici(presidente e consiglio direttivo) di una delle meraviglie più luminose dell’intero territorio regionale.

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«Questo decreto – dice Autelitano nel corso di una lunga conferenza stampa - è punitivo e, nei suoi contenuti, è stato cucito e perfezionato in qualche bottega politica di Reggio Calabria, per poi essere trasferito al Ministero, da mani autorevoli e ben accreditate, al solo fine di ricevere la firma dell’ottimo Fratin che, senza nulla osservare né aggiungere, ha suggellato».

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