La risposta del comune crotonese all'articolo pubblicato sulla nostra testata: «Vicenda non ancora definita con sentenza passata in giudicato»
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Riceviamo e pubblichiamo la replica del comune di Cirò in merito all'articolo pubblicato dalla nostra testata "Quando farsi riconoscere i diritti della proprietà privata ignorata dal Comune diventa un’odissea, il caso a Cirò" che pubblichiamo integralmente:
La replica del comune di Cirò
Con riferimento all'articolo pubblicato in data 19 ottobre 2022, l'Amministrazione comunale trova doveroso rendere alcuni chiarimenti. Le vicende che hanno originato i contenziosi sorti, e non ancora definiti con sentenze passate in giudicato, tra Comune di Cirò ed i coniugi Critelli, sono molto più articolate e complesse di come purtroppo riportate nell'articolo sopra richiamato e di come riferite dai medesimi coniugi. Si tratta di vicende molto risalenti nel tempo, di difficile ricostruzione in questa sede, che riguardano l'urbanizzazione di un'area comunale, interessata da edilizia economica e popolare, ove vi è necessità di recuperare un adeguato livello di standard urbanistici e nel contempo garantire un controllo serio sulle edificatorie dei privati, prevenendo e sanzionando gli abusi di questi ultimi.
In questo peculiare contesto, i coniugi Critelli affermano di essere proprietari di un'area definita corte di pertinenza di un altro loro immobile, senza tuttavia disporre di un idoneo titolo dimostrativo. Infatti, la proprietà è affermata per maturata usucapione, non accertata giudizialmente, né secondo le altre formalità prescritte dall'ordinamento (art. 2643, n. 12 bis, c.c.).
L'Amministrazione comunale, dal canto suo, non si è solo limitata a riscontare la carenza di un idoneo titolo dimostrativo del diritto di proprietà, ma ha anche rilevato come la proprietà catastale fosse in realtà intestata a terzi da tempo non residenti in Cirò, ed ancora che l'area in questione fosse da tempo immemorabile destinata a parcheggio della pubblica viabilità (via Madonna delle Grazie).
Dalla suddetta contrapposizione sono sorti contenziosi amministrativi e civili, che hanno avuto ad oggetto gli interventi che l'amministrazione ha posto in essere, da un lato, per evitare che i coniugi Critelli utilizzassero ad uso esclusivo l'area di che trattasi, sulla base della pretesa proprietà della stessa, dall'altro lato, per continuare a garantire l'utilizzo della stessa area da parte della intera collettività. Un primo contenzioso è stato deciso con una sentenza del Giudice di Pace (n.23412021 del 2I dicembre 2021), che ha annullato le sanzioni amministrative irrogate dal Comune, accertando in effetti un diritto di proprietà dei coniugi, per quanto in via incidentale. Contro tale sentenza, siccome ritenuta gravemente ingiusta ed erronea, il Comune, di Cirò ha doverosamente interposto appello dinanzi al Tribunale di Crotone (R.g. n. 86212022), non ancora definito, ma prossimo dall'esserlo.
Un altro contenzioso, molto complesso e diviso in più fasi, è stato oggetto di trattazione da parte del T.A.R. Calabria, poi del Consiglio di Stato, ed infine nuovamente dal T.A.R., ed ha avuto ad oggetto la delibera di Consiglio comunale n. 21 del 6 novembre 2021, con la quale erano stati istituiti sull'area controversa un parcheggio per portatori di handicap e un parcheggio per carico/scarico di merci. A tale ultimo contenzioso si riferisce la sentenza del T.A.R. del 12 ottobre 2022, n. 1738, da ultimo intervenuta, citate nel Vs. articolo, peraltro ad oggi appellabile. La sentenza non afferma affatto che l'area contesa Sarebbe di proprietà dei coniugi Critelli, ma qualcosa di ben diverso, ovvero che: "Il giudice amministrativo non può accertare, con statuizione suscettibile di passaggio in giudicato, 'lo statuto proprietario dell'area su cui sono stati istituiti i due parcheggi. Si tratta, invero, di un potere che spettano al giudice civile, cui potranno rivolgersi entrambe le parti dell'odierno giudizio. Solo, spetta a questo Tribunale Amministrativo Regionale verificare la delibera del Consiglio comunale di Cirò, fondata sulla destinazione a uso pubblico dell'area, sia legittima". E con riguardo alla legittima destinazione dell'area ad uso pubblico, la sentenza ha ravvisato una incompletezza della istruttoria compiuta dal Comune di Cirò, annullando la citata delibera, e di conseguenza animando una nuova attività amministrativa a cura dell'Ente.
Con quanto sopra riportato, seppure in maniera sintetica, ma si ritiene chiara, il Comune intende palesare come la vicenda, al contrario di come vorrebbero far apparire i coniugi Critelli, non è affatto indicativa di qualche sorta di accanimento dell'Amministrazione nei confronti degli interessati oppure di una volontà pervicace di disconoscere presunti diritti incontrovertibili.
Vi è evidentemente un contenzioso, che vede contrapposte pretese di parte pubblica e privata su una determinata area, che spetterà alla magistratura definitivamente chiarire. Il Comune, ha unicamente la finalità di tutelare gli pubblici interessi, quelli facenti capo alla collettività amministrata, senza favoritismi. Ed in quest'ottica è doveroso da parte della stessa Amministrazione anche difendere la legittimità del proprio operato nelle competenti sedi legali, così come avvenuto. Una difesa legale che è stata affidata a professionista qualificato nella materia, con un impegno di spesa complessivo molto inferiore rispetto a quello riporta nell'articolo pubblicato (verificabile sul sito istituzionale del Comune), e per di più molto al di sotto delle vigenti tariffe professionali.