Mattinata all’insegna dei controlli nella zona nord della città. Dalle prime luci dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Catanzaro hanno effettuato un servizio coordinato di controllo del territorio finalizzato al contrasto del fenomeno dei parcheggiatori abusivi che da tempo affligge le vie circostanti l’ospedale Pugliese e le aree limitrofe.

L’attività, che ha visto impegnati decine di militari, ha consentito di identificare ben 12 extracomunitari di origine africana dediti all’accattonaggio e all’esercizio della ben nota pratica di parcheggiatore abusivo nelle zone solitamente più frequentate dagli automobilisti catanzaresi e non che, nella necessità di dover parcheggiare il loro veicolo e nella speranza che lo stesso non subisca danni provocati da atti di ritorsione, si vedono praticamente costretti a elargire al “vigilante” di turno un corrispettivo per il suo pseudo servizio di guardiania.

 

Nel corso dell’attività i carabinieri hanno dovuto fronteggiare la viva resistenza alle operazioni di controllo posta in essere dai giovani extracomunitari, alcuni dei quali, in spregio ad ogni intimazione da parte dei militari operanti, hanno tentato di darsi alla fuga non senza ingaggiare una colluttazione con gli uomini in divisa. Ne sono scaturiti due arresti e una denuncia per resistenza a Pubblico Ufficiale. In particolare i due arrestati, due giovani africani rispettivamente originari della Nigeria e del Gambia hanno, il primo, morso su una mano uno dei carabinieri che stava procedendo al controllo, il secondo, spintonato con violenza altri militari impegnati nella medesima incombenza. Il terzo soggetto, denunciato, anch’egli gambese, alla vista dei militari è fuggito facendo inizialmente perdere le proprie tracce ma venendo tuttavia, poco dopo, rintracciato e identificato. Questi, nella fuga ha anche smarrito la somma contante di 600 euro circa che è stata posto sotto sequestro in ragione dell’ingiustificato possesso da parte del giovane gambese, nullatenente e disoccupato.

 

I restanti cittadini africani sono risultati in regola con le norme sull’immigrazione avendo, quasi tutti, presentato domanda di protezione internazionale tuttora in corso di valutazione.