Accogliendo i ricorsi proposti dagli avvocati Giovanni Spataro e Guido Siciliano, la Corte dei Conti, Sezione Terza Centrale d’Appello ha annullato in toto la sentenza di primo grado di condanna al pagamento delle somme di 288mila e 72mila euro rispettivamente a carico di Scarpelli e Lauricella.


Il procedimento contabile era stato originato dalla segnalazione effettuata dalla Guardia di Finanza nell’ambito del procedimento penale “Parcelle d’oro” per abuso d’ufficio ed altro all’Asp di Cosenza.
Al Giudice contabile sono stati portati a conoscenza gli esiti del procedimento penale di primo grado, essendo comuni con il giudizio contabile.


In particolare, è stata depositata la sentenza penale di primo grado, emessa dal Tribunale di Cosenza, che ha condannato l’ex direttore generale Scarpelli e l’avv. Nicola Gaetano (mentre ha assolto il dirigente degli affari legali l’avv. Lauricella), nonché l’atto di appello avverso la sentenza medesima.


«È evidente – commentano i legali - che le argomentazioni con cui i Giudici contabili hanno sancito l’assenza di violazioni di legge e di colpa grave nell’operato del direttore generale, ben potranno estendersi al giudizio penale di appello nel quale, per integrarsi il reato di abuso d’ufficio, è necessaria la contemporanea presenza di una violazione di legge e del dolo intenzionale nell’agire dell’imputato».


I Giudici della Terza Sezione nel merito della questione così si esprimono: «Il Collegio rileva l’assenza di una norma che imponga in assoluto alle Amministrazioni il divieto di stipulare singoli plurimi incarichi o che sancisca l’obbligatorietà dello strumento della convenzione. Ciò posto, risulta dagli atti di giudizio che le prestazioni legali di cui ai plurimi incarichi conferiti all’avv. Gaetano sono state effettuate con l’applicazione dei minimi tariffari ed in alcuni casi ulteriormente ridotti … e che le stesse hanno consentito all’Amministrazione di pervenire ad esiti ad essa favorevoli. Le anzidette considerazioni conducono il Collegio a non condividere la posizione sul punto espressa dal giudice territoriale (ns. Corte dei Conti regionale) e a ritenere insussistente ogni profilo di colpa grave nella condotta degli odierni appellanti con conseguente accoglimento del relativo motivo di appello dedotto da entrambi gli appellanti…».

 

Grande compiacimento è stato espresso dagli avvocati Spataro e Siciliano per gli importanti principi espressi in materia dai Giudici Contabili di Appello, così come viva soddisfazione è stata espressa dall’ex direttore generale dott. Gianfranco Scarpelli e dall’attuale dirigente dell’ufficio legale dell’Asp di Cosenza, secondo i quali «viene ancora una volta certificato dalla Magistratura la bontà del nostro operato, improntato a legalità e trasparenza e teso esclusivamente al bene dell’Ente».