Le persone vicine al 79enne di San Lucido avevano avviato un contenzioso contro l’Azienda sanitaria provinciale che oggi ha ammesso le evidenti responsabilità della struttura sanitaria tirrenica
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Era stato ricoverato presso l’ospedale di Paola, comune situato in provincia di Cosenza, per uno stato d’intossicazione dovuto ad abuso di gocce per la cura dell’insonnia ma, purtroppo, durante la degenza, a causa della mancata alimentazione e dell'errato trattamento del lieve diabete di cui soffriva, entra in coma e muore. Questo il tragico epilogo della vita di un uomo di 79 anni, di San Lucido, che ha indotto i prossimi congiunti a vederci chiaro sulle cause che hanno condotto a morte il loro familiare.
Ed infatti, il paziente, sebbene non fosse in grado di alimentarsi autonomamente a causa del suo stato soporoso dovuto all'intossicazione da farmaci, non solo non veniva alimentato ma, soprattutto, veniva erroneamente trattato per la cura della lieve forma di diabete di cui soffriva mediante somministrazione di insulina che, inevitabilmente, causava una grave forma di coma ipoglicemico, non tempestivamente diagnosticata che, nel giro di 72 ore, ne causava il decesso, poi intervenuto presso l’ospedale “Iannelli” di Cetraro, dove il paziente era stato trasferito.
Da qui la decisione da parte degli eredi del defunto di avviare il contenzioso con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, mediante il patrocinio legale dell'avvocato Paolo Coppa, specializzato in colpa professionale medica, che ha dimostrato come il decesso del paziente fosse da ritenersi unicamente riconducibile alla condotta difettuale del personale sanitario che lo aveva avuto in cura presso l'ospedale civile "S. Francesco" di Paola, nel febbraio del 2017 e, in particolare, a coloro i quali in paziente affetto da diabete adeguatamente contrastato da anni con farmaco ipoglicemizzante, con impossibilità a deglutire, somministravano impropriamente insulina, cagionando gravissimo coma ipoglicemico e successivo decesso.
Oggi, dopo quasi cinque anni, l’ASP di Cosenza e la sua compagnia assicurativa hanno finalmente riconosciuto le evidenti responsabilità della struttura sanitaria tirrenica circa la verificazione del tragico evento, provvedendo, nei giorni scorsi, a deliberare il risarcimento dell’ingente danno cagionato a tutti i familiari per la perdita del congiunto.