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COSENZA - Avrebbe sfruttato la fiducia concessagli dall’economo del Santuario di Paola per gestire a proprio piacimento le offerte donate dai pellegrini e non solo, alla struttura in onore di San Francesco. La conclusione alla quale sono giunti gli inquirenti non ha lasciato scampo di Massimo Cedolia, consulente finanziario quarantacinquenne per il quale è scattato nelle scorse ore l’arresto per truffa. Contestualmente Carabinieri e Guardia di Finanza di Cosenza hanno disposto il sequestro di beni pari a due milioni di euro nei confronti del professionista e degli altri indagati.
Nessuna responsabilità, quindi, per padre Franco Russo, l’economo della struttura. Le carte consegnate dai religiosi alla Procura della Repubblica hanno chiarito ogni dubbio. E l’attività investigativa ha portato, per il principale sospettato, all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Trinunale di Paola Carmine De Rose su richiesta del procuratore capo Bruno Giordano e del Sostituto Linda Gambassi.
Parole di soddisfazione, ad operazione avvenuta, quelle della procura bruzia: <<E’ un risultato - si è detto - che gratifica la comunità colpita dalla natura e dalla gravità del reato contestato. La richieste inoltrate e recepite dal gip, si caratterizzano per minuziosità e qualità professionale >>.
Molteplici, sarebbero stati, a sentire gli inquirenti, i bonifici di Cedolia a persone di propria fiducia, o legate a lui da parentele. Persone, ora indagate per riciclaggio. Per questa ragione è stato disposto dalla procura sequestro di beni per un ammontare complessivo pari ad oltre 2.300.000 euro.