«Due giorni fa, due cittadini colti da malore, si sono recati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Paola, dove i sanitari, dopo avere accertato anche tramite gli enzimi, una patologia cardiaca in atto, per consentire loro di essere sottoposti ad angioplastica, hanno dovuto attendere due giorni per effettuare il trasferimento in un centro dotato di emodinamica, a causa della mancanza di posti letto nelle strutture pubbliche e private accreditate». Comincia così la nota inviata dall’avvocato Ennio Abonante che da anni si occupa di malasanità.

Al piano terra i pazienti, quattro piani sopra la sala emodinamica

I due pazienti, prosegue il racconto di Abonante, mentre aspettavano che qualche struttura li accogliesse, ignoravano il fatto che quattro piani sopra le loro teste si trovasse, «nel reparto di Cardiologia esiste una sala di emodinamica, per la quale sono stati spesi oltre due milioni di euro, compreso l’acquisto di un angiografo di ultima generazione, che è stata completata e collaudata da oltre quattro mesi, ma è inutilizzata…».

La sala di emodinamica è, dice Abonante, dotata anche dello specialista per farla funzionare perché «nell’organico di quel reparto è presente il dottor Francescoantonio Rosselli, cardiologo emodinamista di grande professionalità ed esperienza, che, però, non viene sfruttata».
«Il servizio di emodinamica non può dipendere dal numero di abitanti, se l’orografia e la viabilità del territorio non permettono di rispettare le linee guida. Avere salvato anche una sola vita umana, vale bene i fondi spesi, magari sottratti a feste, sagre, fiere, concerti e chi più ne ha più ne metta…», afferma l’avvocato.

Un caso emblematico di 20 anni fa

Ma c’è di più. Perché negli ultimi due mesi «si sono registrati tre decessi che hanno riacceso i riflettori sulla inadeguatezza ed inefficienza del sistema di emergenza urgenza, soprattutto in caso di sca, sindrome coronarica acuta, che è una patologia tempo dipendente, che non ammette ritardi e che rende inutile l’invio di ambulanze senza medico a bordo».
E questo problema, tornato prepotentemente agli onori della cronaca, si ripete nel tempo.
Lo stesso avvocato Abonante rievoca un ricordo personale di 20 anni fa quando «insieme ad alcuni amici, abbiamo costituto l’associazione “Salviamo il cuore sul Tirreno cosentino”, consapevoli della necessità che su quel territorio, composto da 33 comuni, fosse necessario almeno un servizio di emodinamica, che già era praticata in regime ordinario, ma senza accreditamento regionale, presso l’ex clinica Tricarico da un giovanissimo dottor Rosselli, poiché i pazienti in caso di sindrome coronarica acuta venivano trasferiti addirittura a Catanzaro, in quanto quel servizio non era attivo neppure a Cosenza».

La clinica accreditata per salvare il congiunto di un consigliere

A quel tempo l’associazione investì del problema «il presidente e tutti i consiglieri regionali in carica, da destra a sinistra, ma abbiamo ricevuto sempre porte in faccia» fino a quando «in un caldo pomeriggio d’estate – racconta l’avvocato – si è verificato l’imponderabile. Uno strettissimo congiunto di un importantissimo consigliere regionale, in vacanza a Diamante, ha accusato un malore ed è stato trasferito presso la ex clinica Tricarico. È stato allertato il dottor Rosselli, che non era in servizio e si trovava insieme a me e ad altri soci presso la sede dell’associazione, il quale, ha accertato che si trattava di una sindrome coronarcica acuta e che era necessaria una angioplastica, che lui, però, non poteva eseguire in urgenza, perché la struttura non era accreditata con il Sistema sanitario nazionale e con la Regione Calabria e, quindi, il paziente doveva essere trasferito a Catanzaro, ma con scarse possibilità di sopravvivenza. L’onorevole, quindi, si è fatto garante della Regione Calabria ed ha chiesto al direttore sanitario di autorizzare il dottor Rosselli: l’intervento è perfettamente riuscito, il paziente è stato salvato e dopo circa quindici giorni la Giunta Regionale ha deliberato l’accreditamento del servizio di emodinamica presso la clinica Tricarico anche in urgenza».

La domanda che si pone l’avvocato Abonante, riguardo al presidio di Paola e alla sala di emodinamica ancora non attiva è: deve ammalarsi ancora il congiunto di un consigliere perché venga attivata?