La stampa locale lo ha ribattezzato il "fabbricato dei tumori", perché fino a poche ore fa conteneva circa 600 chili di lastre di amianto, rappresentando un serio pericolo per la salute pubblica. Ma da stamattina l'area, finalmente, risulta bonifica. A Paola, in via Arenile, zona “Laghetto”,  gli operai della società Ecologia Oggi si sono introdotti al suo interno e hanno ripristinato la normalità. Dopo aver imballato le lastre e averle caricate sul camioncino in attesa di essere smaltite, gli addetti hanno anche fatto sparire ogni traccia del materiale, le cui fibre, se respirate, provocano una grave forma di malattia polmonare, l'asbestosi, e tumori. La bonifica, di cui si è occupato l'assessore comunale Emilio Mantuano, si è resa necessaria dopo la denuncia di una coppia di cittadini risalente al maggio scorso. L'istanza era stata accolta da un blog locale, che, con la pubblicazione di un articolo corredato da foto inequivocabili, aveva comprensibilmente suscitato preoccupazione tra i cittadini. Il sindaco della città, Roberto Perrotta, si era immediatamente attivato per mettere in sicurezza l'area e avviare le procedure per il risanamento.

Stabile abbandonato

Secondo quanto trapelato, si tratterebbe di uno stabile abbandonato, appartenuto a una persona ormai deceduta, ed ereditata da persone che fino all'agghiacciante rivelazione mediatica sarebbero stati all'oscuro di tutto. La costruzione sorge in una zona isolata della città e l'ipotesi più avvalorata è che qualcuno l'abbia usata come discarica per evitare i costi di smaltimento dell'amianto, materiale molto usato nell'edilizia negli anni del boom economico. Ma proprio a causa dell'alta tossicità la produzione, la lavorazione e la vendita dell'amianto, detto anche asbesto, in Italia sono vietate dal 1992.