Un vuoto d’aria lo ha trascinato verso il basso per sei o sette secondi che alle persone a bordo sono sembrati un’eternità. «Sembrava che stessimo precipitando»
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L’areo su cui viaggiavano ha cominciato a tremolare e, subito dopo, la sensazione avvertita a bordo è stata quella che si prova quando si cade nel vuoto. I passeggeri dell’Ita airways decollati oggi da Lamezia Terme e diretti a Milano Linate, non si sbagliavano: sembrava davvero che stessero per precipitare. Colpa di un vuoto d’aria in cui il loro aereo si è imbattuto dopo circa venti minuti di volo. «Uno spavento così non l’avevo mai provato. Per la prima volta in vita mia ho creduto davvero di morire» racconta uno di loro una volta messo piede a terra, scosso e provato, ma felice di poterlo raccontare. Inconvenienti che capitano e anche in questo caso, a risolvere il tutto per il meglio ci ha pensato l’abilità del pilota.
Il viaggio non era cominciato sotto i migliori auspici. Arrivati in aeroporto, i circa duecento passeggeri del volo in partenza alle 12.10 dallo scalo calabrese prendono atto di come l’aereo decollato in precedenza e diretto sempre a Linate, sia stato dirottato a Torino a causa del maltempo. Nulla di allarmante, non abbastanza comunque da cancellare il volo già programmato. Ecco perché l’annuncio di un ritardo di 45 minuti nella partenza viene percepito solo con un po’ fastidio. Col senno di poi, si rivelerà un presagio.
Il meteo, infatti, volge improvvisamente al peggio mentre sono in volo. Il vuoto d’aria di almeno sessanta metri li sorprende mentre solcano i cieli ad alta quota. In quel momento, non c’è l’obbligo della cintura a bordo e l’aereo viene risucchiato verso il basso prima il pilota faccia in tempo a dare l’ordine di riallacciarla. «Ho visto una pioggia di oggetti riversarsi a terra, in particolare cellulari. Anche diverse persone sono cadute. Urlavamo a squarciagola perché il panico aveva preso il sopravvento». Il tutto dura per cinque o sei secondi, ma che mai come stavolta ai diretti interessati sono sembrati un’eternità. Poi, alla picchiata improvvisa segue la mossa in grado di raddrizzare non solo un aereo, ma le sorti di centinaia di persone. «Il pilota è stato davvero bravissimo. E lo è stato anche in seguito».
Le emozioni a tinte forti, infatti, non sono ancora finite. Giunti in prossimità della destinazione, il maltempo imperversa ormai su Milano. L’atterraggio riserva ulteriori istanti di pathos e anche in quel caso ci vuole tutta l’abilità del comandante per completare le operazioni. L’applauso finale fa da sottofondo allo spegnimento dei motori e anche allo scampato pericolo. «Più che un applauso è stata una standing ovation». Meritatissima, non c’è che dire.