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Francesco Pagliuso, avvocato lametino, ha pagato con il sangue il suo rapporto "amicale" e "professsionale" con Domenico Mezzatesta, perchè, secondo la ricostruzione degli investigatori, ne avrebbe favorito la latitanza. L'avvocato lametino sarebbe stato uno tra i pochi che, favorito dal rapporto fiduciario esistente, a raggiungere Domenico Mezzatesta nel luogo dove si nascondeva durante la sua latitanza. Questo unita alla circostanza che Francesco Pagliuso assunse poi la difesa legale della famiglia sarebbero, secondo le ricostruzioni, alla base dell'omicidio del noto penalista lametino. Pagliuso e Mezzatesta avevano un rapporto "familiare" mai rinnegato dallo stesso avvocato lametino.
Marco Gallo
Il killer mercenario così come era stato descritto immediatamente dopo l'omicidio di Gregorio Mezzatesta, ferrovierie freddato a Catanzaro il 24 giugno scorso, è oggi invece ritenuto "intraneo" alla famiglia Scalise. Secondo quanto riferito in conferenza stampa dal procuratore Nicola Gratteri: "Marco Gallo non è un killer solitario che commette omicidi come prestazione professionale ma aveva sposato la filosofia criminale di quell'organizzazione". Sarebbero numerose le telefonate intercettate dagli investigatori tra Marco Gallo e Luciano Scalise, indice di un rapporto fiduciario. Adesso le accuse a carico del killer si aggravano. Marco Gallo dovrà rispondere anche del reato di aver commesso l'omicidio per agevolare la famiglia Scalise.
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La notte dell'omicidio
Marco Gallo sarebbe entrato in azione già due sere prima dell'omicidio. Le notti del 7 e dell'8 agosto nei pressi dell'abitazione del penalista sarebbe stata rilevata la presenza di un "podista" e il passaggio di una vettura. L'uomo in pantaloncini e ad orari insoliti, tra l'una e mezza e le due, percorreva il viale fingendo di eseguire esercizi fisici ma i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza acquisiti dagli investigatori non hanno consentito di dare un volto al "podista" nè una targa alla vettura. E' solo con l'omicidio di Gregorio Mezzatesta che le indagini imboccano la pista giusta. Vengono eseguiti accertamenti e sovrapposizioni dei tabulati, analisi del traffico telefonico e anche sulla base del gps piazzato sulla vettura di Marco Gallo, si sono riuscite a trovare coincidenze tra la mano che sparò il ferroviere in via Milano a Catanzaro e il podista che si aggirava nei dintorni dell'abitazione di Francesco Pagliuso. L'autovettura registrata dalle telecamere è risultata la stessa, la Bmw station wagon, utilizzata dal killer per nascondere la moto a bordo della quale aveva raggiunto Catanzaro per freddare Gregorio Mezzatesta. Secondo quanto riferito in conferenza stampa, Gallo rinunciò a entrare in azione le due sere immediatamente precedenti a quella dell'omicidio, per la presenza della fidanzata del penalista.
Luana Costa