«Io voglio predicare per convertire, amo la Chiesa, il Papa e l'ordine francescano». Lo dice Padre Fedele Bisceglia, il frate francescano leader dei tifosi del Cosenza calcio, fondatore della mensa dei poveri, che in città accoglie decine di persone, e missionario, accusato nel 2006 di violenza sessuale da una suora. Assolto dalla Cassazione nel 2016 da ogni accusa, Padre Fedele è un uomo libero, continua ad impegnarsi per i poveri, ma le autorità ecclesiastiche non hanno revocato la sospensione "a divinis" decisa a suo tempo nei suoi confronti. Il suo arresto fu un caso clamoroso, se ne occupò per mesi la stampa nazionale. Oggi il sacerdote ha voluto incontrare la stampa per ribadire che, nonostante sia stato giudicato innocente, in maniera definitiva, ancora non è stato riammesso nell'ordine e non può celebrare messa.

«La mia lotta continua, perchè sono innocente - dice il religioso - l'Arcivescovo Nolè mi ha fatto avere una lettera di Mons. Rodriguez che si appella al canone 693, che non si riferisce a ciò che mi è stato fatto, perchè io sono stato scacciato, e credo che non sia stata scritta da un Arcivescovo, ma da uno scribacchino del Vaticano. Io ho chiesto anche un incontro ad un Cardinale della Congregazione dei religiosi - sottolinea Padre Fedele - ma non mi è stato concesso. Io non sono il reo, io sono quello innocente, non appellatevi alla mia ubbidienza, perchè io sono sempre stato ubbidiente - conclude il religioso - ma io dico che la suora che mi ha accusato non può dormire sonni tranquilli, ha ucciso incruentemente un sacerdote».