Il report dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali valuta i nosocomi calabresi. I risultati dell’indagine riservano alcune sorprese e rivelano una realtà complessa che sfugge ai luoghi comuni
Tutti gli articoli di Cronaca
Ci sono performance che non ti aspetti anche in ospedali da sempre etichettati come da incubo. Ad esempio, la struttura sanitaria di Locri vanta livelli molto alti di aderenza agli standard di qualità nell’area cardiocircolatoria, così come il Beato Angelico di Acri che nella medesima area raggiunge standard alti assieme all’ospedale di Castrovillari.
Ospedali da bollino rosso
Ci sono poi livelli di performance molto bassi in ospedali che, almeno sulla carta, dovrebbero garantire un’assistenza di qualità. E invece il report di Agenas li classifica da bollino rosso. È il caso dell’azienda ospedaliera di Cosenza e del policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro, oggi non più esistente poiché di recente accorpato all’ospedale Pugliese con la nascita dell’azienda unica Renato Dulbecco.
Top e flop
Ma i dati dell’edizione 2022 del programma nazionale esiti di Agenas si riferiscono all’annualità precedente (2021), quando gli ospedali calabresi si apprestavano ad uscire dal tunnel dell’emergenza pandemica. Brillano eccellenze in ospedali del tutto periferici mentre si registrano gravi carenze in quelli sede di dea di II livello, dove almeno in linea teorica dovrebbero essere garantire prestazioni ad alta specialità. Nel report è inclusa una particolare sezione che prende in esame sette aree cliniche: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare con una valutazione sui volumi di attività e sull'aderenza agli standard qualitativi sulla base di una serie di indicatori.
L'Annunziata
L’azienda ospedaliera Annunziata di Cosenza presenta indicatori al di sotto della media in quasi tutte le principali aree cliniche prese in esame. Molto bassi nell’area della gravidanza e in quella osteomuscolare, ancora bassi in quella oncologica, nella media il cardiocircolatorio e la chirurgia generale e alta, invece, nell’area del sistema nervoso.
In provincia di Cosenza
Gettando uno sguardo sugli ospedali periferici e di competenza dell’Asp di Cosenza si segnala un’alta qualità delle performance nell’area cardiocircolatoria nel Beato Angelico di Acri, così come nell’ospedale di Castrovillari. Quest’ultimo presidio sanitario fa però registrare livelli da bollino rosso nell’area della gravidanza, nel respiratorio e nella chirurgia generale. Male l’ospedale di Rossano che inanella performance negative in tutte le aree prese in esame: molto basse in chirurgia generale, basse nel cardiocircolatorio, nella media l’osteomuscolare e non classificate quelle dell’oncologia. Il presidio ospedaliero di Corigliano presenta, invece, livelli molti alti nella cardiocircolatoria e nella media per la gravidanza e parto. Male anche l’ospedale di Paola. Qui quasi tutti gli indicatori sono sotto la media: da bollino rosso l’osteomuscolare e la chirurgia generale, nella media il cardiocircolatorio e non classificata l’area oncologica.
Pugliese e Mater Domini, ante fusione
Nel capoluogo di regione le performance dell’ex policlinico universitario risultano positive in alcune delle aree prese in esame. Risultano, ad esempio, alte le prestazioni erogate nell’area del cardiocircolatorio che rappresentano il 55% della produzione totale dell’ex azienda universitaria. Molte alte le performance della chirurgia oncologica (anche se con tempi di attesa molto lunghi e una produzione molto bassa: l’8,5% del totale) mentre la chirurgia generale è da bollino rosso: performance molto basse e produzione bassissima: solo il 3,6% del totale.
L’ex ospedale Pugliese presenta performance nella media nell’area del cardiocircolatorio ma con punte alte nel trattamento dell’infarto del miocardio. Questa area rappresenta quasi il 26% della produzione totale dell’ex nosocomio cittadino. Risultano poi aderenti agli standard le aree del respiratorio (con una produzione di quasi il 16% del totale) e del sistema nervoso (con una produzione del 13% sul totale delle attività). Alte le performance della chirurgia oncologica. L’area della gravidanza e parto presenta poi alcune criticità nonostante una produzione che rappresenta il 22% del totale. Basse le performance dell’area osteomuscolare (l’11% della produzione) e della chirurgia generale.
In provincia di Catanzaro
Spostandosi, invece, in provincia negli ospedali di competenza dell’Asp di Catanzaro quello di Lamezia Terme evidenzia livelli molto bassi nell’area della gravidanza e parto, ostemuscolare e del sistema nervoso. Performance alte nell’area del cardiocircolatorio e molto alte nella chirurgia generale mentre la chirurgia oncologica non è classificata. L’ospedale di Soverato è, invece, da bollino rosso in entrambe le aree prese in esame: livelli molto bassi nell’osteomuscolare e nella chirurgia generale.
San Giovanni di Dio
Male per alcune prestazioni erogate al San Giovanni di Dio di Crotone, di competenza dell’azienda sanitaria provinciale. Sotto la media l’osteomuscolare (molto basse) e l’area del sistema nervoso e del respiratorio (basse) mentre nella media risultano l’area della gravidanza e parto e alte quella del cardiocircolatorio.
In riva allo stretto
In riva allo stretto il Gom ottiene voti alti nell’area osteomuscolare e nella chirurgia generale (livelli di aderenza agli standard molto alti), nella media la gravidanza e parto e il cardiocircolatorio, basse la chirurgia oncologica e l’area del sistema nervoso e molto basse nel respiratorio.
In provincia di Reggio Calabria
Negli ospedali di competenza dell’azienda sanitaria provinciale, invece, Locri a pieni voti nell’area del cardiocircolatorio (aderenza molto alta agli standard), nella media per gravidanza e parto e nell’area respiratoria. Sotto lo standard, invece, l’ostemuscolare e la chirurgia generale (molto basse). Alta qualità nell’area del cardiocircolatorio al Tiberio Evoli di Melito di Porto Salvo, molto bassi i livelli della chirurgia generale. Mentre a Polistena performance molte alte nella chirurgia generale, nella media gravidanza e parto e cardiocircolatorio, molto basse nell’osteomuscolare.
Lo Jazzolino
Non raggiunge la sufficienza lo Jazzolino di Vibo Valentia, di competenza dell’azienda sanitaria provinciale, che colleziona risultati negativi in quasi tutte le aree prese in esame. Molto basse le prestazioni erogate nelle aree del respiratorio, della chirurgia generale e dell’ostemuscolare. Basse le performance della gravidanza e parto e del cardiocircolatorio, nella media solo l’area del sistema nervoso.