Tutti a Roma. I sindaci fanno sul serio. La situazione precaria in cui versa il nosocomio di Locri non fa dormire sonni tranquilli ai primi cittadini, che oggi pomeriggio si sono riuniti a Siderno per organizzare al meglio la mobilitazione davanti a Palazzo Chigi il prossimo 14 novembre.

«Pronti a consegnare le fasce tricolori»

«Se questo estremo atto rimarrà inascoltato, siamo pronti a consegnare le nostre fasce tricolori direttamente al Presidente della Repubblica» hanno tuonato. Dal presidente del comitato Rosario Rocca anche la proposta di mantenere da oggi fino al 14 novembre un presidio permanente davanti al nosocomio locrese, al fine di manifestare solidarietà a tutto il personale medico e ai degenti, mentre il sindaco di Locri Calabrese ha chiesto che l’assemblea si costituisca parte civile in caso di rinvio a giudizio contro Brancati e Calabrò. Ai due sono contestati tutta una serie di atti e omissioni che non avrebbero garantito, secondo l’accusa, i livelli essenziali di assistenza nel reparto di Ortopedia dell’Ospedale locrese.

Scintille e tensioni

Durante il dibattito non sono mancate scintille e tensione. Il primo cittadino di Platì Rosario Sergì ha annunciato di voler querelare il collega di Bianco per aver accostato un soggetto in maniera negativa al proprio Comune. Tutto nasce dall’intervento di Giovanni Calabrese. Il sindaco di Locri ha pubblicamente denunciato un presunto tentativo sottotraccia da parte di un soggetto, presentatosi per conto del Pd, di boicottare il sit-in capitolino. Un j’accuse che ha mandato su tutte le furie Canturi, il quale in un attimo di eccessiva foga ha accostato tale soggetto negativamente alla comunità platiese. Basteranno le scuse di Canturi, rese a margine dell’assemblea, per far ritirare la querela al sindaco Sergi?

 

 

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