Il primo cittadino rivolge un appello a tutta la cittadinanza dopo lo smantellamento di alcuni reparti di supporto al pronto soccorso del nosocomio: «Siamo in assoluta precarietà, è ora di ribellarsi»
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È un appello disperato quello che il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, lancia a tutta la cittadinanza dopo i continui reclami «inascoltati» al Commissario ad acta per la sanità in Calabria, Saverio Cotticelli, sulle condizione critiche in cui versa l’ospedale Giovanni XXIII.
Una situazione insostenibile, specialmente ad agosto, quando «la popolazione della Piana aumenta in maniera considerevole» specifica il sindaco e «l’Azienda sanitaria provinciale ha però smantellato l’offerta sanitaria chiudendo di fatto alcuni reparti di supporto al pronto soccorso di Gioia Tauro».
«Appena insediati abbiamo subito riscontrato una situazione di assoluta precarietà – lamenta Alessio - per questo motivo abbiamo chiesto un incontro al Generale Cotticelli per garantire il diritto alla salute. Il nostro appello è però rimasto inascoltato».
Il sindaco rammenta due recenti episodi di cronaca, quello di un operaio del porto di Gioia Tauro colto da malore al petto, e raggiunto dall’ambulanza giunta dopo «ben 45 minuti dalla richiesta di soccorso. Lo stesso tempo – incalza il primo cittadino - è stato impiegato dall’ambulanza per prestare soccorso al vicepresidente del Consiglio di Gioia Tauro che è stato colto da malore durante la seduta consiliare».
Il sindaco: «È ora di ribellarsi»
«Chi vive nel nostro territorio rischia quotidianamente di morire per l’inefficienza di chi si dovrebbe occupare di sanità. È ora di ribellarsi! Per questo sabato 3 agosto alle ore 09:00 presso l’Ospedale Civile “Giovanni XXIII” di Gioia Tauro faremo sentire la nostra voce, tutti i cittadini e le associazioni sono invitate a partecipare», conclude il sindaco Aldo Alessio