L’Ufficio del commissario ad acta ha ampi poteri per riattivare il presidio ospedaliero “Guido Chidichimo” di Trebisacce a carattere d’urgenza. E dovrà trovare le risorse entro 30 giorni. È quanto stabilito dai giudici del Consiglio di Stato i quali sottolineano la gravità della mancata esecuzione dell’incarico affidato al commissario Urbani di «riattivare l’Ospedale di Trebisacce secondo uno standard minino di efficienza« che garantisse «almeno un accettabile livello dei lea nel territorio di interesse».E ciò sarebbe potuto avvenire attraverso il reperimento delle somme necessarie, anche mediante variazioni nei capitoli del bilancio.

L’ufficio del Commissario deve provvedere «sia all’allocazione della somma in bilancio, ove manchi un apposito stanziamento, sia all’espletamento delle fasi di impegno, liquidazione, ordinazione e pagamento della spesa, sia al reperimento materiale della somma con la precisazione che l’esaurimento dei fondi di bilancio o la mancanza di disponibilità di cassa non costituiscono legittima causa di impedimento all’esecuzione del giudicato, dovendo il Commissario porre in essere tutte le iniziative necessarie per rendere possibile l’esecuzione della sentenza. In caso di insufficienza della provvista sul pertinente capitolo di bilancio, il Commissario ad acta può prelevare le somme da qualsiasi altro capitolo di spesa regionale o statale, scelta a sua discrezione». Il dispositivo della pronuncia è stato rilanciato dal sindaco di Trebisacce Franco Mundo secondo il quale si sottolinea come «l’Ospedale di Trebisacce debba tornare alla piena operatività e come tutto ciò non sia più procrastinabile».