Situazione drammatica in riva allo Jonio per l'aumento dei contagi, i pochi sanitari in servizio e la contestuale chiusura temporanea del pronto soccorso di Corigliano mentre gli altri presidi sanitari del Cosentino sono al collasso (ASCOLTA L'AUDIO)
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Polo Covid e Pronto soccorso si sono trasformati in un unico punto di riferimento per lo jonio cosentino. Il Polo Covid del “Nicola Giannettasio” di Rossano necessita di personale rispetto alla copertura dei 38 posti letto presenti. E in considerazione del fatto che il presidio di Cosenza è al collasso mentre le postazioni di Cetraro, Rogliano e Acri hanno segnato il passo, la gestione della divisione è divenuta catastrofica. Il presidio di Castrovillari ha rinunziato sin dalle prime battute a divenire Polo Covid ed ecco che lo stabilimento di Rossano si è tradotto inevitabilmente in una sorta di naturale e necessario punto di ricovero.
Il personale rimane in sofferenza, mentre i contagi aumentano. Due infermieri sono stati reperiti dal pronto soccorso di Rossano il cui carico di lavoro ha subito un’impennata dopo la sospensione delle attività del pronto soccorso di Corigliano (“Guido Compagna”) determinata inizialmente dalla presenza di un medico che è risultato positivo al tampone. Il provvedimento di sospensione si rendeva necessario al fine di consentire le attività di sanificazione e di tracciabilità. Poi, però, conti alla mano, la dotazione organica attuale non è sufficiente a garantire i turni pertanto si è deciso per la chiusura provvisoria della postazione d’emergenza.
Gravi le ripercussioni sul presidio di Rossano
La sospensione delle attività del pronto soccorso grava il carico di lavoro, già di per sé pesante, del pronto soccorso di Rossano. Fonti sindacali fanno sapere che sarebbe stato auspicabile che il personale in forza al pronto soccorso di Corigliano, seppure momentaneamente, fosse dirottato sull’emergenza di Rossano e, invece, secondo quanto trapela pare sia stato spalmato nei reparti del “Guido Compagna”.
A Rossano l’emergenza è in piena difficoltà. Occorre gestire pazienti che arrivano da tutto il territorio per patologie ordinarie e pazienti Covid collocati spesso in aree promiscue, un problema quest’ultimo con cui il personale sanitario ha da sempre convissuto. Ieri un nuovo caso è stato riscontrato nell’osservatorio di breve intensiva, mentre si affacciano sempre con più insistenza pazienti con problemi psichiatrici difficili da gestire in una fase in cui sussiste una congestione degli interventi.
L’On. Sapia chiede l’immediata riapertura
Sul punto è intervenuto il deputato di “L’alternativa C’è” Francesco Sapia che invoca l’immediata riapertura del pronto soccorso coriglianese.«Non è ammissibile che lo si tenga chiuso per una settimana, perché tanto servirebbe, da quanto ho appreso da fonti ufficiali, per processare i tamponi eseguiti alle persone entrate in contatto con sanitari dello stesso Pronto soccorso, risultati positivi a Covid. Bisogna bilanciare le esigenze di tutela della salute, vista la pericolosità del Covid, con la necessità di non interrompere un servizio pubblico essenziale. Mi appello, quindi, al commissario dell'Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, perché, con la sua indubbia solerzia, intervenga al fine di accelerare i tempi di riapertura del Pronto soccorso di Corigliano. Come deputato, sto già lavorando ad emendamenti per l'assunzione di nuovo personale e ho già chiesto al governo la sospensione immediata dei vincoli assunzioni del Piano di rientro, che con la pandemia in atto non hanno alcuna ragione di esistere».