Sconosciuti i motivi che hanno generato l'alterco tra i due prima all'interno del nosocomio, dopo all'esterno
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Lite funesta ieri pomeriggio all'ospedale di Praia a Mare. Protagonisti della vicenda sono un tecnico-sanitario in servizio al presidio ospedaliero e un prete del posto che si era recato lì per fare visita a un parente ricoverato. L'episodio si è consumato intorno alle 13 ed ha rimandato a un altro caso simile accaduto ad agosto scorso, quando un medico del punto di primo intervento sferrò un pugno in pieno volto ad un tecnico radiologo, che riportò la frattura delle ossa nasali.
I fatti
Ieri mattina il sacerdote si è recato nella struttura per dare conforto a una persona allettata, ma prima si è intrattenuto a parlare con un dipendente, che non è un medico ma un tecnico specializzato. Non si sa di preciso cosa si siano detti i due, fatto sta che poco dopo quest'ultimo ha cominciato ad inveire contro il parroco, offendendolo pesantemente. Al che, dopo aver cercato di calmarlo, anche il prete ha perso le staffe. Di lì, ne è nata una lite furibonda che ha visto anche qualche alzata di mano. Immediatamente i duellanti sono stati separati dai presenti e invitati a lasciare in ring, ma l'alterco è ripreso dopo qualche minuto nel piazzale del nosocomio. A questo punto è intervenuto un medico, il quale ha pesantemente redarguito i due e minacciato di chiamare le forze dell'ordine. Solo così ognuno se n'è andato per la propria strada. L'interevento dei carabinieri, quindi, non si è reso necessario.
8 mesi fa ancora il pugno al tecnico radiologo
Agli inizi di agosto dello scorso anno, l'ospedale di Praia a Mare fu teatro di un'altra lite, finita con una scazzotata. Il medico del punto di primo intervento sferrò un pugno al tecnico della radiologia e gli fratturò le ossa del naso. I motivi che portarono all'aggressione, regolarmente denunciata alle autorità competenti, sarebbero stati dettati da futili motivi. Pare che il tecnico avesse chiesto consulenza di una radiografia al medico, suggerendogli di sottoporre il paziente a un ulteriore esame, ma questi si sarebbe adirato al punto da scatenare la reazione dopo averlo rincorso lungo un corridoio.
Si scoprirà poi che l'aggressore è la stessa persona che un mese più tardi diverrà nota alle cronache nazionali per la storia delle seppie pulite nel lavabo di un bagno al primo piano della stabile, che all'epoca dei fatti ospitava il servizio esterno del 118.