Macchinari guasti e reparto, di fatto, chiuso. All’ospedale di Locri l’unità di Gastroenterologia da qualche giorno non è più in grado di garantire i servizi ai cittadini che necessitano di esami diagnostici. L’unico strumento per effettuare una colonscopia dopo essere andato ko è stato spedito in assistenza. Così a disposizione dei sanitari è rimasto solo un “muletto” per prestazioni di routine e non propriamente di ultimissima generazione.

 

«Non abbiamo gli strumenti adatti per effettuare né una gastroscopia e né una colonscopia in urgenza – spiega Rocco Arcà della Uil-Fpl – lavoro qui da tanti anni e ho chiesto di poter acquistare o noleggiare qualche macchinario ma non è stato possibile comprarli. E quelli vecchi sono andati in disuso. Spero che l’Asp riesca in qualche modo ad ovviare a questa carenza per poter lavorare».

 

Una situazione denunciata con forza dalla UilFpl, che punta il dito contro l’azienda sanitaria provinciale reggina, accusata di mancanza di attenzione nei confronti della struttura di contrada Verga. «Un’ospedale spoke come quello di Locri deve necessariamente avere gli strumenti adatti per poter gestire i pazienti che necessitano di maggiore assistenza. Abbiamo bisogno di giustizia per i cittadini e per gli operatori sanitari, è impensabile rimanere senza strumentazioni».