Continua il pressing per convincere il dottor Fulvio Furci a ritirare le dimissioni da primario del reparto di Ortopedia all’ospedale di Locri, presentate subito dopo aver firmato il contratto e aver vinto il concorso bandito dall’Asp di Reggio Calabria. Il professionista, in servizio al nosocomio di Polistena e consigliere comunale di centrosinistra a Taurianova per il momento preferisce non rilasciare dichiarazioni, mentre sono in molti ad auspicare un suo ripensamento. E se il sindaco di Locri Giovanni Calabrese in un post su Facebook parla di ombre sinistre sulla struttura di contrada Verga e il governatore Occhiuto di incrostazioni e gruppi di potere, la segreteria provinciale della Uil-FPL non ci sta e punta il dito proprio contro il presidente della giunta regionale nonché commissario ad acta della sanità calabrese.

«Un valente professionista che aspetta da tanto tempo un posto di tutto rilievo arriva al punto di dover accettare l’incarico poi succede qualcosa che molto probabilmente diventa un consiglio per soprassedere – ha tuonato il sindacalista Nuccio Azzarà - E’ chiaro che questo tipo di situazione non ci convince perché chiaramente immaginiamo essendo uomini del sud che possa anche essere avvenuto qualcosa di particolare. Sicuramente c’è qualcosa sulla quale invitiamo anche Occhiuto che invece di andare a determinarsi con slogan contro l’ordine dei medici, ad intervenire con i suoi poteri d’indagine e vedere perché non prende servizio».

Intanto nel reparto locrese al momento sono in servizio solo quattro medici, a fronte di un organico effettivo che dovrebbe comprendere 10 sanitari incluso il primario. I ricoveri sono attivati solo in caso di urgenza. Per farla breve: se un paziente si presenta con il braccio rotto e necessita di intervento chirurgico, l’operazione è subordinata alla presenza dell’anestesista. «L’ultimo primario di Ortopedia nel pieno delle funzioni a Locri è stato il dottor Vincenzo Macrì – si sussurra in corsia - trasferitosi anni fa a Catanzaro perché non era messo nelle condizioni di poter svolgere il suo lavoro».

«La Uil è pronta ad affiancare Furci affinchè con un impeto di orgoglio assuma questo incarico, e noi saremo al suo fianco – ha proseguito la Uil-Fpl - Perché nessuno vuole venire a lavorare all’ospedale di Locri? Creiamo le condizioni affinchè chi lavora si possa sentire tranquillo e sicuro. Se attorno al dottor Furci si creasse un cordone di affetto e sicurezza – conclude il segretario provinciale della sigla sindacale - credo che accetterebbe l’incarico».