VIDEO | Gli attivisti sul piede di guerra: «Calpestato il diritto alla salute. Dove sono i finanziamenti annunciati e mai utilizzati?»
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Reparti chiusi o in affanno per carenza di personale, pochi servizi erogati, finanziamenti previsti dirottati altrove e macchinari obsoleti e mai sostituiti. E’ desolante il quadro denunciato dal comitato civico “Difendiamo l’Ospedale” di Locri guidato dal presidente Bruna Filippone, sulla situazione in cui versa il nosocomio di contrada Verga. Gli attivisti hanno passato al setaccio la struttura reparto per reparto, evidenziando una serie di anomalie e disagi per i pazienti.
«Il reparto di Dermatologia è chiuso – tuona il comitato locrese – in Ginecologia in servizio solo 5 medici e non si effettuano visite ambulatoriali esterne; in Pediatria lavorano 3 medici (primario incluso) e una cooperativa per fornire i medici a gettone non sempre in grado di fornirli per coprire i turni; in Gastroenterologia al momento solo 2 medici con la possibilità di effettuare solo l’esame di colonscopia, in quanto il macchinario che era in prestito per la gastroscopia adesso è in riparazione. Segnaliamo che il medico che si occupa della diagnostica a dicembre andrà in pensione». E poi ancora: «Sette medici in Chirurgia, di cui uno in prestito alla Gastroenterologia; tre medici in Urologia, di cui uno andrà a gennaio in pensione. Il macchinario della litotrissia renale (bombardamento calcoli) è fuori uso dal 2019. In Cardiologia in servizio 7 medici, di cui uno in prestito da Polistena e non si effettuano visite ambulatoriali esterne, mentre in Radiologia si contano al momento solo 3 medici, di cui uno è il primario e un altro è in prestito da Polistena».
Il comitato punta infine il dito contro i finanziamenti annunciati e mai utilizzati per il potenziamento dell’ospedale locrese. «33milioni destinati a Locri dirottati altrove, 1milione destinato a Locri e dirottato sull’ospedale della Sibaritide. Sono state acquistate 10 ambulanze che la Lombardia ha ritenuto obsolete e chi gestisce la sanità calabrese invece ha ritenuto idonee per i nostri malati e i nostri medici. Perché per noi vanno bene gli scarti degli altri. Il terzo mondo esiste e si trova in contrada Verga – conclude il comitato civico locrese - Dove il servizio sanitario nazionale è cosa negata in quanto presso il nostro ospedale il diritto alla salute viene calpestato».