Dopo il battage mediatico dello scorso fine settimana, relativo alle dimissioni del primario di radiologia dell'Annunziata di Cosenza Alfredo Zanolini, si registra adesso l'intervento del diretto interessato per chiarire le dinamiche che lo hanno portato ad assumere la decisione di lasciare l'incarico anticipatamente rispetto alla scadenza contrattuale del dicembre 2027. Il professionista ha diffuso una nota vergata su carta intestata dell'Azienda Ospedaliera in aperta polemica con il direttore generale Vitaliano De Salazar, rintuzzando così i tentativi del manager di far passare il divorzio come il normale epilogo di un rapporto lavorativo giunto a naturale conclusione  per il raggiungimento dei limiti di età.

Ecco come stanno le cose

«L’eco mediatica determinata dalle mie dimissioni – si legge nella nota a firma del professionista - mi impone di chiarire pubblicamente le dinamiche aziendali e le conseguenti motivazioni che, mio malgrado, mi hanno indotto a rassegnare le dimissioni dall’incarico di Direttore della Uoc di Radiologia dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. Le continue smentite fornite dal dg Vitaliano De Salazar, nelle quali afferma che la notizia delle mie dimissioni sia solo una fake news, mi obbligano a precisare come realmente si siano svolti i fatti, se non altro per la necessità di fare chiarezza rispetto a tale situazione.
Nel gennaio 2023 mi è stato rinnovato il contratto quinquennale di Direttore della Unità Operativa complessa di Radiologia con scadenza dicembre 2027. Tale contratto rimane in essere, salvo dimissioni spontanee, sino alla data di scadenza e non può assolutamente essere rescisso da parte dell’Azienda per motivi legati allo stato contributivo». 

Nessun obbligo di andare in pensione

«È doveroso precisare - scrive Zanolini - che, a differenza di quanto dichiarato dalla Direzione Generale, ho maturato 34 anni (e non 44) di servizio effettivo (e non contributivo) a cui si aggiungono 10 anni di riscatto ai fini pensionistici. Con il compimento ad ottobre dei 65 anni e con 44 anni di servizio contributivo e non effettivo, avrei potuto scegliere di essere collocato in pensione con i limiti ordinamentali, oppure scegliere di rimanere in carica sino alla scadenza naturale del contratto quinquennale. Mi sono recato spontaneamente presso gli uffici preposti e non su richiesta dell’Azienda che non era assolutamente a conoscenza del mio stato contributivo. Ma al di là dei tecnicismi, indispensabili per spiegare il formalismo utilizzato più volte dalla Direzione Generale per equivocare sulle mie dimissioni, resta il fatto che dimettendomi,  non ho esercitato l’opzione di rimanere sino alla scadenza naturale del contratto dicembre 2027, nonostante gli ottimi risultati conseguiti attraverso spirito di abnegazione e con i sacrifici e competenza professionale da parte di tutta la UOC di radiologia». 

Motivi ancora non chiariti

La nostra testata, già all'indomani dell'esplosione del caso, aveva chiarito come la decisione di Zanolini di non esercitare il diritto a rimanere in servizio oltre l'età del pensionamento equivalesse di fatto a rassegnare le dimissioni. Sulle motivazioni Alfredo Zanolini rimanda ad un successivo approfondimento: «Saranno esplicitate a breve e nei tempi dovuti» è scritto in calce al comunicato.