Il 13 luglio si chiude il primo step. La cabina di regia tra Regione e concessionaria, slittata nei prossimi giorni, servirà fare i "conti" sulla variante. Per coronare la volontà politica adesso servono i bonifici (ultramilionari)
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Si chiuderà il 13 luglio il primo, grande, step sull’ospedale della Sibaritide. Quel giorno – ma sarebbe potuto essere già uno qualunque del gennaio scorso – si celebrerà il completamento del 100% delle opere strutturali del polo sanitario che sta sorgendo in contrada Insiti, terra di mezzo tra Corigliano e Rossano.
In questi giorni, ed è la seconda novità di giornata, si sarebbe dovuta riunire la cabina di regia tra l’azienda concessionaria, la D’Agostino, e la Regione per fare il punto e valutare, attraverso il piano economico finanziario, la variante – una sorta di lifting ringiovanente – utile ad aggiornare al 2023 il costruendo ospedale, pensato nel 2007 e progettato nel 2013.
I 143 milioni stanziati dalla Regione in quegli anni, ovviamente non basteranno – a causa dell’aumento esponenziale dei prezzi delle forniture e dei materiali – e per concludere un ospedale da 376 posti letto, sei piani di cui due interrati, che si estende su una superficie complessiva di 180mila mq, serviranno tra 70 e 90 milioni di euro.
Sarebbe questo il costo della variante – secondo i ben informati – consegnata dal concessionario alla Regione nei tempi previsti, ovvero lo scorso 29 maggio.
E sarà l’ente guidato da Roberto Occhiuto a dover immettere le risorse necessarie. Il presidente della Giunta regionale ha, peraltro, sempre dichiarato di voler portare a complimento l’opera e su questo non sembrano esserci dubbi. Il percorso, però, sembra essere comunque sempre in salita, così come si sono allungati i tempi di consegna: dal 2024 al 2025, al 2027.
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In cantiere, intanto, qualcosa si muove con un manipolo di cinque, sei operai rimasti attivi. La D’Agostino non ha mai bloccato totalmente i lavori, pur riducendoli di oltre il 95%, proprio per evitare di non disperdere la manodopera e creare ulteriore disoccupazione, e così nei giorni scorsi ha ultimato l’ultimo solaio, già adeguato alla variante.
La deadline
I prossimi giorni saranno decisivi. La cabina di regia che si sarebbe dovuta tenere il 28 giugno sarà convocata presumibilmente nella prossima settimana, e sarà allora la deadline.
Da una parte la società concessionaria sta provando a limare i prezzi, trattare, chiedere ulteriori sconti ai fornitori per ridurre quanto più possibile i costi della variante; dall’altra la Regione si dovrà esprimere, ribandendo con i fatti – ed i bonifici – quella volontà politica di consegnare alla Sibaritide il suo nuovo, moderno e rivoluzionario polo sanitario d’eccellenza, chiavi in mano.