Stop ai ricoveri nel reparto di Medicina dove l'uomo si trovava da dieci giorni quando è risultato contagiato. La direzione dello spoke rassicura: «Abbiamo preso tutte le precauzioni»
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Stop ai ricoveri ed alle dimissioni nel reparto di medicina dello Spoke di Castrovillari nel quale un paziente è risultato positivo al Covid-19.
Si teme nuovo focolaio
La decisione è stata assunta di concerto con il sindaco Domenico Lo Polito per contenere l’eventuale focolaio che potrebbe avere innescato all’interno dell’ospedale Ferrari, un soggetto affetto da Covid-19 di 65 anni, affidato adesso alle cure del policlinico Mater Domini di Catanzaro.
La cronaca dell’accaduto
La vicenda prende il via lo scorso 17 aprile. L’uomo cade nella propria abitazione. Vive da solo ma riesce a chiamare i soccorsi. Giungono i vigili del fuoco per forzare la porta di casa e consentire l’ingresso ai sanitari. Nonostante si tratti di un intervento ordinario, l’equipaggio del 118, secondo quanto si è appreso, indossava per precauzione i dispositivi di protezione.
Il tampone rivelatore
Dopo l’accesso al pronto soccorso ed una degenza di circa dieci giorni, il paziente era pronto per essere dirottato verso una Rsa per la riabilitazione. Prima del trasferimento però viene effettuato un tampone: l’esito è positivo.
Attivati i protocolli
Il direttore dello spoke Lello Cirone, in una nota precisa di aver immediatamente attivato i protocolli messi a punto già da tempo per fronteggiare questo tipo di evenienze. «Sono state avviate – si legge nel comunicato – due indagini epidemiologiche, una all’interno del presidio ospedaliero con l’identificazione di tutti i contatti diretti da sottoporre al tampone per evitare la propagazione del contagio; l’altra sul territorio dove è avvenuta la trasmissione dell’agente patogeno».
Esclusa l’ipotesi del contagio interno
Cirone inoltre, considera l’ipotesi che l’uomo possa aver contratto il coronavirus all’interno dell’ospedale Ferrari «del tutto priva di fondamento. I controlli sul personale ospedaliero più esposto hanno dato sempre esito negativo – spiega – I test tuttavia continuano ad essere effettuati per sincerarsi oltre ogni dubbio, delle condizioni di sicurezza per operatori e utenti».
Controlli ad ampio raggio
Tra le persone sottoposte a screening anche i vigili del fuoco intervenuti sul posto il giorno della caduta. La direzione dell’Asp di Cosenza ha comunque ridimensionato il rischio di un vasto focolaio: «I contatti del soggetto Covid sono stati limitati e molti di questi non si sono protratti per un periodo di tempo, stimato in 15 minuti, tale da rendere concreta la possibilità di trasmissione della malattia».