«Arriva questa segnalazione alla mail dell’associazione. Un animale, presumibilmente un cane, bruciato. Ci rechiamo sul posto il giorno dopo (avendo letto la notte la mail), la carcassa non c’era già più, ma diverse macchie nere sull’asfalto, come se l’animale fosse stato cosparso di benzina e dato alle fiamme da vivo. Diverse chiazze, diversi schizzi sull’asfalto. Nessuna traccia della carcassa, abbiamo cercato lì intorno nelle campagne, ma nulla».


L’ennesimo caso di maltrattamento di animali arriva dal Vibonese, per la precisione dal bivio Zungri-Zaccanopoli sulla strada provinciale 85. A segnalarlo la sezione di Pizzo Calabro dell’Ente nazionale protezione animali. L’associazione pubblica anche le foto pervenute da un cittadino: quel che resta del piccolo animale dato alle fiamme tocca il cuore.


«Siamo stanche di tutto questo – commenta l’Enpa -, di questa malvagità inaudita, dell'ignoranza, dei silenzi, perché, parliamoci chiaro, qualche casa lì ci sta e nei paesini si sa tutto, siamo stanche di veder gente che ci sbatte le porte in faccia solo perché cerchiamo la verità. Perché è assurdo ogni qual volta accadano cose simili farla passare liscia ad un assassino che una bella sera estiva decide di mettere fine ad una vita la cui unica colpa è quella di essere nata in un territorio ostile, dove le istituzioni latitano e tutto è sulle spalle dei poveri volontari che non hanno più una vita».


Alla luce di quanto esposto, le volontarie chiedono «a chi avesse più informazioni sull’accaduto di contattare le associazioni animaliste anche in forma anonima o mandando una mail a pizzo@enpa.org».