VIDEO | I corpicini, avvolti in un lenzuolo, sono stati scoperti dalla madre della giovane che ha subito chiamato la polizia. Le indagini dovranno accertare chi fosse a conoscenza della gravidanza della ragazza e l'autopsia servirà per stabilire di quanti mesi fossero
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Duplice infanticidio. È questa l'ipotesi di reato per la quale la Procura di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri, ha aperto un'indagine nei confronti di una ragazza di 24 anni residente nella zona sud della città. L'inchiesta nasce dal ritrovamento in un armadio di due feti avvolti in un lenzuolo da parte della madre dell'indagata che ha subito chiamato la polizia.
La ragazza è attualmente ricoverata al Gom e sarà dimessa oggi. Si sarebbe recata spontaneamente in ospedale anche cinque giorni fa accusando malori e dolori al ventre ma avrebbe rifiutato accertamenti e visite.
Da chiarire ancora le circostanze del parto. Da quanto ricostruito non sarebbe stata ritrovata la placenta, si indaga per capire se la 24enne sia stata aiutata da qualcuno nel portare a termine la gravidanza.
Il ritrovamento dei due feti
Quel che è certo è che i due feti sono stati scoperti a causa del cattivo odore che usciva dal mobile. Le salme sono state sequestrate e nelle prossime ore il sostituto procuratore di turno Chiara Greco disporrà l'autopsia. Il medico legale dovrà accertare se i gemelli erano già morti al momento della nascita o se sono deceduti in seguito. Gli investigatori della Squadra mobile guidata da Gianfranco Minissale hanno sentito familiari e conoscenti compreso il fidanzato della giovane che, in queste ore, potrebbe essere interrogata dal pm.
Sarà l'autopsia a stabilire di quanti mesi fossero i feti, anche se da un primo esame esterno sembrerebbero «completamente formati». Al momento del ritrovamento, infatti, non è stato possibile stabilirlo e nessuna indicazione in tal senso sarebbe venuta dalla ragazza 24enne che è indagata per duplice infanticidio. Secondo quanto si è appreso, chi ha visto i feti li avrebbe trovati «formati». L'autopsia dovrà anche stabilire se i due feti siano nati vivi oppure fossero già morti e se siano stati partoriti regolarmente o se pure si sia trattato di un caso di aborto. Questo potrà essere verificato dal medico legale attraverso un esame chiamato 'docimasia polmonare' che permette di accertare la presenza di aria nei polmoni. Le indagini dovranno anche accertare chi fosse a conoscenza della gravidanza della ragazza - attualmente ricoverata nel Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria - e, nel caso, di quanti mesi fosse.