Primi giorni a casa per il 35enne che ha commosso tutta la Calabria, salvato grazie a una straordinaria catena di solidarietà
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È tornato vincitore il "guerriero di Soverato". Primi giorni di normalità per Orlando che dopo aver vinto la sua battaglia contro il sarcoma, è di nuovo tra la sua gente, per le sue strade, con i suoi affetti. Circa 500 mila euro la cifra raccolta grazie ad una catena di solidarietà straordinaria che ha attraversato tutta la Calabria e non solo, e che ha permesso ad Orlando di sottoporsi ad un delicato e costoso intervento chirurgico al Presbyterian Hospital di New York. Momenti duri che hanno segnato e rafforzato il 35enne diventato l'amico di tutti. «È stato un percorso che mi ha segnato ma a livello positivo perché ho avvertito il calore di tutto il comprensorio, non solo di Soverato. Non mi sono mai sentito solo e penso che per chi affronta questo tipo di malattia sia una cosa molto importante».
«Ci sono tanti angeli a Soverato»
Guardandosi indietro Orlando spiega di non avere mai avuto paura di non farcela: «sono sempre stato molto fiducioso - racconta - sono così di natura e questo mi ha aiutato e mi sta aiutando ad andare avanti». Sono tanti i ringraziamenti che il guerriero rivolge a chi gli è stato vicino: «innanzitutto alla mia famiglia che mi ha sostenuto nel migliore dei modi; un grazie a tutta l'amministrazione comunale di Soverato, in modo particolare al sindaco Ernesto Alecci e all'assessore alle politiche sociali Sara Fazzari. Solitamente siamo abituati a vedere le istituzioni lontane da noi, io invece me le sono trovate vicine, mi hanno dato anche loro una bella lezione di vita. Ancora grazie al dottore Carmine Dell'Isola e alla moglie Anna Fratto e ai due dottori Zurzolo e Lamanna che mi hanno accompagnato in America. Ci sono tanti angeli a Soverato». Tanti angeli che non hanno mai fatto mancare l'affetto ad Orlando nemmeno nei momenti più bui: «il momento più duro è stato il viaggio, da Milano verso New York. Non stavo più tanto bene. I medici italiani non erano molto fiduciosi, invece l'intervento è andato meglio del previsto».
«Mai lasciarsi andare»
Orlando è a Soverato da due giorni e tutti hanno subito avuto per lui un gesto affettuoso, una parola di incoraggiamento: «mi fermano tutti per strada, non sono abituato a tutto questo. Un pò di timidezza c'è ma è un calore che mi trasmette positività e mi fa molto piacere». E mentre Orlando scriveva in questi mesi le pagine più difficili della sua vita, maturava in lui un insegnamento che lo stesso vuole ora trasferire agli altri: «è una cosa che ho imparato in questo periodo, l'ho sempre fatto ma solo adesso ho capito quanto sia importante: bisogna sempre avere dei progetti nella vita e andare avanti in qualsiasi situazione. Avere dei progetti a breve o a lungo termine aiuta la mente a non pensare alla malattia. In tutti gli ospedali nei quali sono stato, a Roma, Milano, New York, ho conosciuto tanta gente con il mio stesso problema e ho notato che molti si lasciano andare. E quello che voglio dire alla gente che soffre di questo tipo di malattia è proprio di non lasciarsi andare perché è la mente che comanda tutto e bisogna essere sempre positivi».
L'ottimismo di Orlando
Un lieto fine dunque per una storia che ha commosso tutti e rivedere Orlando nella sua città rappresenta per il sindaco Alecci l'emozione più bella di questa estate 2018. «Io non smetterò mai di ringraziare Orlando perché ha risvegliato in noi quei sentimenti di umanità e solidarietà che erano stati soppiantati dall'egoismo. Abbiamo un grande cuore e questa è stata l'occasione giusta per riscoprirci comunità». Orlando guarda al futuro con ottimismo. Nei prossimi mesi dovrà ripartire per sottoporsi all'immunoterapia ma per ora è tempo di normalità. «Per il mese di agosto mi godo un po' il nostro splendido mare prima di andare nuovamente sù per un paio di mesi di combattimento e poi si ritorna vincitori, come sempre!»