VIDEO | Il passaggio formale avvenuto questa mattina con la firma degli atti da parte del sindaco Domenico Giannetta e del rappresentante dell'Agenzia nazionale Antonio Zoccali
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Sono il simbolo di una delle pagine nere della storia criminale calabrese, legati alla famigerata faida di Oppido Mamertina che, negli anni '90, insanguinò il piccolo centro aspromontano della provincia reggina con decine di omicidi. Oggi quei beni, che erano appartenuti alla famiglia di ‘ndrangheta dei Gugliotta, sono divenuti di proprietà del comune di Oppido, quindi della città, dopo la firma tra il sindaco Domenico Giannetta e Antonio Zoccali, rappresentante dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati nella provincia di Reggio Calabria.
Una firma che è anche la metafora di una cittadina, tornata alla ribalta qualche anno fa per la vicenda dell’”inchino” della statua della Madonna al boss Mazzagatti, che vuole liberarsi del pesante fardello rappresentato dalla ‘ndrangheta. «Oggi è un giorno molto significativo per la comunità di Oppido Mamertina – ha dichiarato il primo cittadino Domenico Giannetta – acquisiamo altri beni confiscati alla criminalità organizzata. Sono 14 terreni agricoli e un immobile. Adesso faremo le nostre valutazioni per capire in che stato si trovano».
Il primo cittadino pone l’accento su uno dei problemi storici che riguardano la procedura di assegnazione dei beni sottratti alla ‘ndrangheta, vale a dire i tempi troppo lunghi che portano inevitabilmente al deperimento degli immobili. «Il tempo che passa dal sequestro-confisca di un bene – ha sottolineato il sindaco – a quello dell’assegnazione ai comuni è troppo lungo e i beni spesso si deteriorano. Noi, per esempio, abbiamo un palazzo che ci è stato affidato e che per poterlo ristrutturare servirebbero circa 400mila euro. Denaro che il nostro comune non ha e se i beni non sono in buono stato di conservazione avremo problemi a trovare qualcuno che partecipi ai bandi per le assegnazioni».
L’importanza della giornata è sottolineata dall’avvocato Zoccali, che guarda in avanti alle prossime tappe che porteranno alle assegnazioni anche nelle altre province calabresi. «Dopo quasi 30 anni il territorio si riappropria di beni che erano in stato di abbandono, cercheremo di accelerare l’assegnazione di altri beni non solo nella provincia di Reggio Calabria, zona di mia competenza, ma anche in altre province come quella di Vibo Valentia e Cosenza».