Domenico Alvaro torna in libertà. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Reggio Calabria dopo l’annullamento con rinvio da parte della Cassazione dell’ordinanza di custodia in carcere nei confronti del presunto appartenente alla cosca Alvaro di Cosoleto, comune in provincia di Reggio Calabria. Il 35enne infatti si trovava dietro le sbarre dal 10 maggio 2022, allorquando la Dda di Reggio Calabria faceva scattare il blitz antimafia denominato “Propaggine”, ritenendo che il clan di ‘ndrangheta avesse esteso i suoi interessi illeciti anche a Roma.

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I difensori di Alvaro, i penalisti Annamaria Domanico, Domenico Licastro e Carlo Monaco, quest’ultimo sostituto processuale dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, avevano rilevato la mancanza dei gravi indizi di colpevolezza in ordine alla presunta partecipazione all’omonima cosca mafiosa reggina, ritenendo che una conversazione tra terzi, nella quale facevano riferimento ad una presunta dote di ‘ndrangheta conferita a Domenico Alvaro, fosse insufficiente per contestare il reato di associazione mafiosa al giovane reggino. 

La Cassazione sul punto aveva invitato il Tdl di Reggio Calabria a una diversa e più approfondita valutazione delle risultanze investigative con ricerca - nell’alveo dell’insegnamento offerto dalla nota sentenza emessa dalla Sezioni Unite nr. 36958/202, ricorrente Modafferi - di elementi ulteriori e diversi dal mero possesso della “dote”, che concretizzassero la presunta partecipazione al sodalizio mafioso. Dopo un anno di carcerazione preventiva Domenico Alvaro così ritorna in libertà.