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«Rubare un computer non è cosa da nulla, perché significa rallentare l'attività scolastica o amministrativa, con evidenti problemi per la comunità». È quanto dichiarato il procuratore capo di Cosenza Mario Spagnuolo, nell'illustrare ai giornalisti i particolari dell'operazione "Predator", che ha portato all'arresto di sette persone pluripregiudicate, sei in carcere e uno ai domiciliari, dedite ai furti nelle scuole, negli esercizi commerciali ed altri uffici pubblici e privati.
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Nel corso dell'operazione congiunta di polizia di Stato e carabinieri sono state fatte delle perquisizioni nel centro storico e sono state trovate cesoie, due pistole scacciacani e un coltello.
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«I sette componenti della banda agivano in concorso tra di loro - ha aggiunto il procuratore aggiunto Marisa Manzini - a seconda delle circostanze, ma senza ruoli specifici».