L'inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. L'organizzazione criminale era dedita al commercio di sostanze stupefacenti da smerciare in Calabria e in Lombardia
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Sono in tutto 23 gli arrestati nell'ambito dell'operazione della Guardia di Finanza denominata “Ossessione” che ha sgominato un traffico di stupefacenti su scala internazionale. Questi i nomi degli arrestati: Giuseppe Costantino, 53 anni, di Comerconi, frazione di Nicotera; Fabio Costantino, 42 anni, di Comerconi di Nicotera; Salvatore Costantino, 54 anni, di Comerconi di Nicotera, ma residente a Milano; Francesco Ceravolo, 66 anni, di Montebello Jonico (Rc), residente a Busto Arsizio (Va); Gaetano Muscia, 55 anni, di Tropea; Elisabeta Kotja, 40 anni, albanese (fidanzata con Salvatore Costantino di Nicotera, già detenuto a Milano), residente a Sesto San Giovanni (Mi); Giuseppe Accursio (cl. '53, nativo di Licata), residente a Mariano Comense; Daniele Bosco, 42 anni, residente a Varese; Vito Jordan Bosco, 44 anni, di Varese; Gianfranco Carugo, 70 anni, di Cerro Maggiore (Mi); Carlo Cuccia, 39 nanni, di Tradate (Va), residente a Venegono Superiore (Va); Garcia Rebolledo Clara Ines, 68 anni, Venezuela; Francesco Mancuso, 30 anni, residente a Nicotera in contrada Torre Preitoni (nessuna parentela con l'omonimo clan della 'ndrangheta); Giorgio Mariani, 51 anni, originario di Genga (An), ma residente a Milano; Ivo Menotta, 39 anni, di Tradate (Va); Murillo Figueroa Julio Andres, 43 anni, colombiano; Antonio Narciso, 58 anni, di Vibo Valentia; Fabrizio Pilati, 50 anni, di Arona (No), residente a Calende (Va); Safine Abderrahim, 47 anni, Marocco, residente a Monza; Santo Tucci, 63 anni, nativo di Catania ma residente a Milano; Giovanni Stilo, 70 anni, di Nicotera, residente a Meda (provincia di Monza); Michele Viscotti, 73 anni, di San Severo (Fg); Tonino Mazzaferro, 41 anni, di Marina di Gioiosa Ionica, residente a Cermenate (Co). L'inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Rispetto al provvedimento di fermo restano in totale libertà (se non detenuti per altra causa): Gennaro Papaianni, 42 anni, di Vibo Valentia, residente a Milano; Damiano Aquilano, 35 anni, di Tropea; Giuseppe Campisi, 49 anni, di Nicotera, residente a Milano; Gina Alessandra Forgione, venezuelana, domiciliata a Milano; Luigi Mendolocchio, 54 anni, di Milano; Salvatore Papandrea, 72 anni, di Taurianova, residente a Milano; Francesco Scaglione, 59 anni, di Palermo, residente a Milano. Associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti le accuse contestate.
Soggetti di spicco nell'organizzazione sarebbero stati Carlo Cuccia, con un passato da comparsa nella serie di Gomorra, e Ivo Menotti. Cuccia si sarebbe occupato del reperimento delle armi. Michele Viscotti viene invece indicato come un esperto broker pugliese che più volte si sarebbe recato in Sud America per contrattare prezzo e qualità del narcotico (cocaina) da inviare in Europa, curando i rapporti con i produttori. Fatta luce anche sui canali di approvvigionamento olandesi. Ad occuparsi dello scarico dello stupefacente in Italia sarebbero stati i Costantino (Salvatore, Giuseppe e Fabio) di Nicotera, facendola uscire dai porti e dagli aereoporti. Ruolo di spicco nell'organizzazione anche quello di Giuseppe Campisi di Nicotera, da poco ritornato in libertà dopo aver scontato 30 anni di reclusione per omicidio. Sarebbe stato il referente del clan Mancuso in Lombardia.
In tale contesto, le indagini hanno fatto registrare come i vibonesi siano in affari anche con esponenti legati al clan dei Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica, da anni trapiantati nel milanese e nel comasco, in grado di smistare importanti quantità di narcotico in Lombardia. Proprio a Tonino Mazzaferro i finanzieri hanno sequestrato nel marzo del 2018 un chilogrammo di cocaina pura. Un ruolo fondamentale era affidato, poi, alle donne: da “teste di ponte” per le comunicazioni tra gli accoliti, a co-finanziatrici, come nel caso della cittadina albanese Elisabeta Kotja (fidanzata di Salvatore Costantino), a intermediarie di alto rango con gli esponenti dei cartelli sudamericani. Spiccano, in particolare, le due venezuelane Rebolledo Garcia Clara e Gina Forgione, note nel panorama del narcotraffico internazionale, in grado di mettere in contatto i calabresi con i narcos sudamericani.
Tra questi Murillo Figueroa Julio Andres, narcotrafficante colombiano, ospitato dai calabresi a Milano per pianificare l’arrivo della cocaina dai Paesi del Sud America. “Socio” della Forgione, il colombiano ha in passato collaborato con i “guerriglieri colombiani”, nonché con il famigerato Pablo Escobar Gaviria, sanguinario capo storico del “cartello di Medellín” tra gli anni ’80/’90. Nel marzo 2018, i finanzieri sono riusciti a penetrare in un deposito dove era stata stoccata la droga a Milano. Venivano, così, sequestrati oltre 430 chili di hashish, giunti in Italia dal Marocco, via Spagna, e una pistola, oggetto di furto, in uso proprio a Salvatore Antonino Costantino. Gran parte della droga sequestrata era destinata a soddisfare le richieste dei finanziatori di stanza in Calabria, tra cui compare Antonio Narciso di Vibo Valentia.
L’ingente quantitativo di droga sequestrato, in realtà, rappresenta solo una quota parte del prodotto commissionato dai calabresi al potente cartello di stanza in Marocco, in grado di assicurare costanti ed enormi forniture di narcotico. I fratelli Costantino stavano infatti trattando con l’organizzazione marocchina l’acquisto di una quantità pari a 3mila chili di hashish che, secondo i calcoli degli stessi affiliati, avrebbe portato nelle tasche dell’associazione un introito che si aggirava tra i quattro ed i cinque milioni di euro, da reinvestire nell’ancor più redditizio traffico di cocaina. I sodali, pienamente ingeriti nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti, hanno, inoltre, dimostrato di voler difendere i propri interessi, ove necessario, anche con le armi.
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