Tra i presunti episodi delittuosi contestati c’è anche l’acquisto a spese del comune di Cosenza di un Mac di ultima generazione del valore di oltre 1.300 euro. Il personal computer doveva servire all’efficientamento del processo amministrativo. E’ finito invece in casa di Michele Fernandez, sessantenne funzionario comunale in servizio sia a Palazzo dei Bruzi che al comune di Fuscaldo, attorno al quale ruota l’inchiesta della Procura di Paola e della Guardia di Finanza, sfociata nell’Operazione Merlino.

Ramundo meditava una candidatura alle regionali

Le fiamme gialle, su disposizione del Gip, hanno eseguito 12 misure cautelari in carcere e due ai domiciliari. Oltre al dirigente pubblico, tra le persone finite in carcere spicca il nome del sindaco di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo, consigliere provinciale con delega all’edilizia scolastica, esponente di Italia del Meridione, vicino al consigliere regionale Orlandino Greco ed in odore di candidatura a Palazzo Campanella.

Amministrazione comunale decapitata

Agli arresti anche il vicesindaco della cittadina tirrenica Paolo Cavaliere e l’assessore al bilancio Paolo Ercole Fuscaldo. Poi ci sono gli imprenditori: carcere per Salvatore Fidotti, Robertino Perri, Francesco e Antonietta Caputo, Giovanni Risuleo, Sergio Gioia, Luigi De Simone e Gianfranco Mirabelli e domiciliari per Massimiliano De Santo e Salvatore Montanino. Diversi i reati contestati. Si va dalla corruzione, alla tentata concussione. E ancora, indebita induzione a dare o a promettere, peculato, turbative di gare pubbliche e di procedimenti di scelta dei contraenti della Pubblica Amministrazione e falso ideologico. Venti nel complesso le persone indagate, tra fisiche e giuridiche. Sequestrati inoltre 26 supporti informatici tra personal computer, tablet e telefoni cellulari.

Conferenza stampa con il Procuratore Generale Lupacchini

I particolari sono stati resi noti nel corso di una conferenza alla quale ha preso parte anche il procuratore generale Otello Lupacchini. L’indagine, coordinata dal procuratore della Repubblica di Paola Pierpaolo Bruni, insieme ai sostituti Antonio Lepre e Teresa Valeria Grieco, ha preso il via da una iniziativa di polizia economico tributaria promossa dal comando provinciale della guardia di finanza ed affidata al capitano Paolo Marzano, comandante della compagnia di Paola.

Le irregolarità contestate

Tra i casi più eclatanti oggetto dell'indagine c’è l’affidamento del depuratore, con ordinanza contingibile e urgente, all’azienda Impec di Pozzuoli, nel napoletano, per fare fronte ai guai giudiziari dell’allora soggetto gestore Smeco. Il sindaco avrebbe poi mantenuto in capo alla Impec il servizio per cinque anni consecutivi, senza procedere alla regolare gara, per come veniva invece specificato nelle ordinanze con cui il servizio è stato prorogato nel tempo. La stessa Impec poi, nel dicembre 2017, è stata colpita da interdittiva da parte del prefetto di Napoli. Solo dopo quest’ultimo provvedimento l’amministrazione di Fuscaldo ha esperito la gara, aggiudicando la gestione ad una nuova impresa, peraltro ad un costo inferiore rispetto a quello sostenuto negli anni precedenti.

Interdittiva per due imprese

Sotto la lente di ingrandimento anche l’appalto per la ricostruzione del lungomare, effettuato dalla Edilperri, e quello per la gestione dei rifiuti, affidato alla Elog di Rossano. Entrambe le imprese sono state colpite dal divieto di contrattare con la Pubblica amministrazione per la durata di un anno. La Elog, in particolare, avrebbe dovuto risarcire il comune per svariate migliaia di euro per effetto di penali scaturite dallo svolgimento non coerente del servizio, rispetto a quanto prescritto dal capitolato d’appalto. Fernandez avrebbe allora escogitato un sistema per far rientrare delle somme l’impresa, concedendo con affidamento diretto, altri lavori di pulizia alla Elog, fino alla concorrenza delle somme che il comune avrebbe dovuto incassare.

Benefit e vacanze in cambio dei favori

Fernandez era la figura chiave del meccanismo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, con le sue condotte fraudolente veicolava l’assegnazione degli appalti, ricevendo benefit di ogni sorta, dalla promessa di incarichi professionali, al godimento di soggiorni alberghieri gratuiti. Le attività illecite sarebbero state svolte con il placet degli amministratori comunali. Fernandez peraltro, era rimasto coinvolto anche nell’inchiesta dei cosiddetti appalti spezzatino, incardinata a Cosenza dal procuratore aggiunto Marisa Manzini.

Le irregolarità commesse a Cosenza

Ed anche nella sua attività svolta a Palazzo dei Bruzi Fernandez avrebbe commesso delle presunte irregolarità nella gestione dell’appalto per il recupero del complesso monumentale di San Domenico e per l’efficientamento energetico del Teatro Rendano. Sette milioni e mezzo di euro è il valore complessivo degli appalti pubblici assegnati illecitamente.