«Vorrei che fosse chiaro che questa è la nuova 'ndrangheta, che nasce dalla commistione tra la vecchia struttura criminale di tipo mafioso e la massoneria. In questa nuova organizzazione, la parte identificabile con la vecchia 'ndrangheta è incaricata di gestire i rituali e di svolgere una funzione di parafulmine rispetto alla componente più importante e riservata, che attraverso i rapporti con ulteriori apparati massonici gestisce un enorme potere anche in campo politico ed economico». Di lui ci eravamo quasi dimenticati, dopo il rumore causato nel 2013 con la sua fuga, il contro pentimento ed infine l'arresto. Adesso, torna nuovamente in auge con dichiarazioni che promettono di essere esplosive, tanto quanto accadde nell'ottobre del 2010. Parliamo del collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice che parla con i magistrati pochissimi giorni fa (è il 21 giugno 2016) e mette nero su bianco un elenco di nomi che – per quel che sono le sue conoscenze – rappresenta un ulteriore prolungamento dei cosiddetti "riservati", ossia di quella loggia massonico-mafiosa che ha il potere effettivo a Reggio Calabria. Lo Giudice in parte conferma quello che era il contenuto del memoriale redatto nell'agosto 2013. Però aggiunge anche altri nomi importanti. Probabilmente il tempo l'ha aiutato a chiarire alcuni aspetti nella sua memoria. Il dato significativo è che le sue non sono le sole dichiarazioni sul tema, ma vi sono anche quelle di Cosimo Virgiglio, anch'egli collaboratore di giustizia. Le due versioni, anche se non perfettamente sovrapponibili, come ammesso dallo stesso gip, sono però utili per comprendere il quadro d'insieme della situazione.


L'ufficiale dell'Arma e i rapporti con la Cia
«Virgiglio mi disse salutandomi – spiega Lo Giudice – che entrambi avevamo reso dichiarazioni a carico del capitano Spadaro Tracuzzi. A distanza di circa una settimana da tale primo incontro ho avuto modo di parlare lungamente con il Virgiglio: in quella occasione mi parlò di argomenti connessi al capitano Spadaro Tracuzzi, dicendomi che quest'ultimo e tale ...omissis si recavano al porto di Gioia Tauro per collaborare con la Cia, che aveva un ufficio presso quella struttura. Virgiglio mi disse anche che gestiva un albergo in Aprila con un tale Balestrieri ed un tale Ugolini. Sostanzialmente mi disse tutto quello che ho indicato nel memoriale del 9 agosto 2013, di cui mi ha dato lettura parziale qualche minuto fa, con riferimento alla società segreta di cui faceva parte.


L'elenco dei reggini appartenenti ai "riservati"
Voglio chiarire che alcuni dei nomi che ho inserito nel predetto memoriale erano già da me conosciuti come appartenenti al contesto masso-mafioso di cui parlo nel documento prima richiamato. In particolare una serie di nomi li ho appresi direttamente da Pasquale Condello che mi disse di far parte lui stesso di quel mondo. Il Condello mi disse anche dell'appartenenza dell'Avv. Marra, di Alberto Sarra, di Pasquale Rappoccio, dell'Avv. Giorgio De Stefano, di Giovanni Zumbo il commercialista, dell'Avv. Bucca, di Chirico Francesco cognato di Paolo, Giorgio ed Orazio De Stefano e zio di Giuseppe De Stefano, di tale Mandaglio titolare di un negozio di elettrodomestici in via Possidonea, dell'Avv. Paolo Romeo - di cui mi aveva parlato anche Cosimo Moschera, che era legato ad Avanguardia Nazionale insieme al Romeo ed al marchese Zerbi -, di Libri Pasquale, di Scopelliti Giuseppe – e dei suoi fratelli Fortunato e Francesco che vive a Como di cui -, di De Stefano Giuseppe, dei Mammoli, dell'Avv. Scalfari, dell'Avv. Calabrese – che il Condello accostava anche ai servizi di sicurezza. Altri nomi li avevo appresi da Giovanni Chilà: Giovanni Zumbo Parmalat, i fratelli Frascati, lo stesso Avv. Romeo, lo stesso Avv. Marra, Antonino Latella, Iamonte Carmelo, Libri Domenico, Libri Pasquale, Musolino Rocco, Alampi Giovanni, il notaio Marrapodi, lo stesso De Stefano Giuseppe, l'Avv. Politi Corrado – che veniva accostato ai Tegano -, Rocco Aquino». Lo Giudice poi aggiunge un ulteriore elenco di persone che sostiene gli sia stato detto dall'avvocato Gatto, nel 2007, dopo l'operazione "Bless": «Mi disse della sua appartenenza a quel mondo e mi parlò anche del maresciallo Spanò, di Logoteta e della omonima loggia, di Giovanni Zumbo il commercialista, dell'Avv. Giorgio De Stefano, di Giuseppe Pelle di San Luca, di Giuseppe Libri, dell'Avv. Chizzoniti, dello stesso De Stefano Giuseppe; ricordo che mi fece anche ascoltare una registrazione tra Ugo Marino ed altro soggetto che Gatto diceva essere legati alla massoneria. Da Giovanni Chilà e Pasquale Condello ho appreso che l'Avv. Gatto è un Santista, per essere stato affiliato dallo stesso Domenico Libri. Anche Condello Domenico, alias gingomma, mi parlò di Giuseppe Libri, di Alberto Sarra e del dott. Cellini (di cui avevo sentito parlare anche Paolo Schimizzi).


Ricordo anche che Moschera Cosimo mi parlò dell'Avv. Tommasini – di cui mi aveva parlato anche mio padre – e dei Mammoliti.


Tale Gangemi Domenico, affiliato ai Lo Giudice, mi disse dell'appartenenza a tale società segreta anche del dott. Giglio e dell'Avv. Giglio, che abitano o hanno uno studio in via Melacrinò; gli stessi Giglio hanno una abitazione anche di fronte alla Regione Calabria. Lo stesso Giovanni Fontana mi disse della sua appartenenza alla massoneria: ricordo che sia lui che Pasquale Condello mi parlarono di tale De Caria, come soggetto a sua volta legato a quel mondo. Alcune confidenze le ho ricevute da Frascati Angelo, Frascati Demetrio e Frascati Nino, che mi parlarono del Gen. Pellegrini, del prof. Caratozzolo e di tale Sinicropi. Mi dissero i Frascati che con tali soggetti si svolgevano incontri nella villa di Gambarie di Angelo Frascati. Mio padre mi disse anche che il Gen. Pellegrini si era impegnato ad aggiustare la procedura di sequestro degli immobili ai Frascati. Mio zio Francesco Ficara è parente di Angelo Frascati, in quanto il fratello di questi ha sposato la figlia del Ficara.


Dell'appartenenza a tale contesto massonico di Paolo Martino sapevo già, come sapevo del ruolo di Mario Mesiani Mazzacuva, che aveva parlato con mio padre in mia presenza. Lo stesso Cosimo Virgiglio mi ha parlato di Bellocco Umberto, di Pesce Giuseppe e Marcello, dell'imprenditore M., dei Piromalli, di Morelli, di Quattrone, di Pietro Tripodi – collegato al Chirico ed al Mandaglio –, di Pietro Fuda, dei Cedro, dell'Avv. Politi Corrado, di tale Marrara, di tale Marrari, dei fratelli Labate, del dott. Pulitanò, del notaio Poggio, di Angelo Barillà dirigente della Sisa di Melicucco, nipote di Natale Iamonte.


Anche SpanòAntonino mi disse che conosceva appartenenti alla massoneria: mi parlò certamente di Siclari Pietro, che chiamava zio Pietro, che mi disse essere un uomo di ...OMISSIS...; questa circostanza mi è stata confermata anche da mio fratello Luciano e dal capitano Spadaro Tracuzzi. Sempre mio fratello Luciano mi ha parlato dell'appartenenza a tale mondo di ...OMISSIS...; sempre mio fratello mi ha detto che tali soggetti si riunivano spesso nel palazzo Upim di Reggio Calabria».


La nuova 'ndrangheta e il vero potere
Fin qui l'elenco che mostra anche alcuni "omissis", segno che le indagini della Dda stanno procedendo in maniera spedita e non sono certo concluse. Ma Lo Giudice si spinge oltre, indicando anche orientativamente i luoghi in cui questa loggia segreta si sarebbe incontrata.


«Voglio chiarire che una parte di tale struttura massonica è particolarmente riservata: ovviamente è questa la parte che gestisce il potere reale. Gli appartenenti alla parte meno importante in realtà sono solo figure di facciata che si occupano di rituali senza avere grande peso decisionale. Ricordo anche che l'Avv. Gatto mi disse che su viale Aldo Moro, vicino ad una palestra, vi era una sala riunioni di questa superloggia massonica. Non sono in grado di indicare, però, il luogo esatto in quanto il Gatto non mi ha fornito indicazioni precise. Ricordo che nei pressi si trova un cinema. Vorrei che fosse chiaro che questa è la nuova 'Ndrangheta, che nasce dalla commistione tra la vecchia struttura criminale di tipo mafioso e la massoneria. In questa nuova organizzazione, la parte identificabile con la vecchia 'Ndrangheta è incaricata di gestire i rituali e di svolgere una funzione di parafulmine rispetto alla componente più importante e riservata, che attraverso i rapporti con ulteriori apparati massonici gestisce un enorme potere anche in campo politico ed economico».


Finita qui? Nemmeno a parlarne. Lo Giudice promette altre rivelazioni e un nuovo memoriale: «Preciso che vi sono ancora molti nomi da inserire in tale società segreta: al fine di non disperdere le mie conoscenze ho iniziato a scrivere un nuovo memoriale che ho intenzione di consegnarle appena sarò riuscito a completarlo. Confermo quanto le ho appena dichiarato, riservandomi di aggiungere ulteriori nominativi di soggetti inseriti nella predetta struttura massonica e mafiosa. Anche il dott. Crocé e tale Dominque Suraci fanno parte del medesimo contesto massonico: sono soggetti anche questo vicini a Pasquale Condello».

Consolato Minniti