Estraneo ai fatti contestati e vittima delle cosche crotonesi. Questo è quanto Leonardo Sacco, ex governatore della Misericordia, arrestato nell’ambito dell’operazione Jonny con l’accusa di avere favorito che gli Arena mettessero le mani negli affari del Cara di Isola Capo Rizzuto, ha dichiarato davanti al giudice del Tribunale della Libertà di Catanzaro.

 

Affiancato dal suo legale Giancarlo Pittelli, Sacco ha chiesto di rilasciare dichiarazioni spontanee. Un intervento breve il suo in cui ha ribadito di non avere nulla a che fare con la bufera che investito il Centro di Accoglienza e la Misericordia. La Procura di Catanzaro, rappresentata dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto DomEstraneo ai fatti contestati e vittima delle cosche crotonesi.

 

Questo è quanto Leonardo Sacco, ex governatore della Misericordia, arrestato nell’ambito dell’operazione Jonny con l’accusa di avere favorito che gli Arena mettessero le mani negli affari del Cara di Isola Capo Rizzuto, ha dichiarato davanti al giudice del Tribunale della Libertà di Catanzaro. Affiancato dal suo legale Giancarlo Pittelli, Sacco ha chiesto di rilasciare dichiarazioni spontanee. Un intervento breve il suo in cui ha ribadito di non avere nulla a che fare con la bufera che investito il Centro di Accoglienza e la Misericordia.

 

La Procura di Catanzaro, rappresentata dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto Domenico Guarascio, ha portato all'attenzione dei giudici nuovi elementi a carico di Sacco tra cui anche alcune intercettazioni. I giudici nei prossimi giorni si pronunceranno sulla richiesta di scarcerazione. 

t.b.