Ha preso il via davanti al collegio penale del Tribunale di Crotone (Marco Bilotta presidente) il processo scaturito dall'operazione della Dda di Catanzaro denominata Jonny che nel maggio 2016 svelò le infiltrazioni delle cosche di Isola Capo Rizzuto nel Centro di accoglienza per migranti gestito dalla Misericordia e portò al fermo di 68 persone. L’indagine ha svelato le infiltrazioni della 'ndrangheta nella gestione del Centro di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Isola Capo Rizzuto

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Alla sbarra, davanti a giudici di Crotone, ci sono 38 imputati, tra i quali l'ex parroco di Isola Capo Rizzuto don Edoardo Scordio, gli stessi che hanno optato per il rito abbreviato mentre altre 80 persone, fra le quali l'ex governatore della Misericordia Leonardo Sacco attualmente detenuto in regime di 41 bis, hanno scelto il giudizio con il rito ordinario tuttora in corso davanti al gup distrettuale di Catanzaro. All'udienza di oggi si sono costituite nuove parti civili tra cui Libera, Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione), ma anche Ministero dell'Interno ed Agenzia delle Entrate il cui rappresentante, l'avvocato dello Stato Luca Matarese, ha quantificato il danno patrimoniale per il ministero in 36 milioni di euro e ha chiesto un risarcimento di 52 milioni comprensivo anche del danno all'Agenzia delle Entrate. In precedenza si erano costituite parte civile la Confederazione nazionale delle Misericordie, la Federazione interregionale delle Misericordie di Basilicata e Calabria, il Comune di Isola Capo Rizzuto ed Antonio Frustaglia, ex presidente del Consiglio comunale di Isola Capo Rizzuto. (AGI)  

 

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