Avrebbero coltivato, detenuto, prodotto e spacciato marijuana in gran quantità. Sono 39 in totale gli indagati, 18 gli arrestati. A capo del gruppo, Emanuele Mancuso, 30 anni, di Limbadi, ma residente a Nicotera (in foto) che da qualche settimana ha iniziato a collaborare con la Dda di Catanzaro. Sarebbe stato lui a individuare le strategie generali del sodalizio criminale, sia con riferimento alle attività di acquisto on line di semi di canapa e fertilizzante, sia con riferimento alla coltivazione delle piantagioni di canapa indiana, trasportando poi la marijuana ad altri soggetti dediti allo spaccio non solo nel Vibonese. I luoghi in cui avviare la coltivazione sarebbero stati scelti anche da Pantaleone Perfidio, Clemente Selvaggio e Giuseppe De Certo che avrebbero organizzato le strategie da mettere in atto per il narcotraffico. 

Gli indagati

Oltre al promotore Emanuele Mancuso (figlio del boss Pantaleone Mancuso, detto “l’Ingegnere”), 30 anni, di Nicotera, risultano infatti indagati (fra arrestati e persone a piede libero): Giuseppe De Certo, 25 anni, di Nicotera; Giovanni Battaglia, 32 anni, di Nicotera; Valentin Stratulat, 30 anni, romeno, residente a Nicotera; Carlo Chimirri, 60 anni, di Capistrano; Giacomo Chirico, 21 anni, di Maierato; Nensy Vera Chimirri, 26 anni, di Nicotera; Cesare Costa, 37 anni, di Nicotera; Francesco Costa, 34 anni, di Nicotera;Antonio Curello, 21 anni, di Vibo Valentia; Giuseppe De Certo, 25 anni, di Nicotera;Maria Ludovica Di Stilo, 23 anni, di Vibo; Salvatore Ferraro, 22 anni, nativo di Palmi;Giuseppe Franzè, 31 anni, di Stefanaconi; William Gregorio, 23 anni, di San Ferdinando; Nicola Lo Russo, 39 anni, di Altamura; Giuseppe Navarra, 27 anni, originario di Rombiolo, ma domiciliato a Joppolo;Francesco Nobili, 32 anni, di Viterbo; Francesco Oliveri, 32 anni, di Nicotera; Riccardo Papalia, 34 anni, di Nicotera; Bruno Russo, 27 anni, di Joppolo; Pantaleone Perfidio,31 anni, di Nicotera; Clemente Selvaggio, 23 anni, di Vibo Valentia; Giuseppe Olivieri,36 anni, di Nicotera (fratello di Francesco Olivieri); Mirco Fuchì, 25 anni, di Mandaradoni, frazione di Limbadi; Antonio Barbano, 54 anni, nativo di Genova; Fulvio Esposito, 51 anni, nativo di Genova; Silvio Biasol, 79 anni, di Trieste. Il reato di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico viene contestato a 21 fra indagati ed arrestati. Si tratta di: Emanuele Mancuso, Giuseppe De Certo, Giovanni Battaglia, Valentin Stratulat, Carlo Chmirri, Nancy Chimirri, Cesare e Francesco Costa, Giuseppe Franzè, Francesco Nobili, Giuseppe Navarra, Francesco Olivieri, Giuseppe Olivieri, Riccardo Papalia, Bruno Russo, William Gregorio, Giacomo Chirico, Pantaleone Perfidio, Clemente Selvaggio, Antonio Barbano. 

L'inchiesta

L'inchiesta è stata coordinata dal pm della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci. Tre le piantagioni di marijuana sequestrate a Joppolo, Nicotera e Capistrano. Dalla vendita al dettaglio della sostanza stupefacente Emanuele Mancuso avrebbe guadagnato circa 20 milioni di euro. Il sito da cui il rampollo della cosca ha acquistato i semi è stato oscurato. I poliziotti hanno eseguito anche diverse perquisizioni in 15 province italiane. Oltre a dei droni per controllare i terreni, l’organizzazione si sarebbe servita di manodopera extracomunitaria per mantenere pulito il terreno e sgomberarlo dall’erbacce che ostacolavano la crescita delle piantine di marijuana. La scoperta delle piantagioni sarebbe il primo contributo di Emanuele Mancuso offerto ai magistrati della Procura distrettuale di Catanzaro per la sua collaborazione con la giustizia