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Una fitta rete di pericolosi narcotrafficanti internazionali in grado di movimentare grossi quantitativi di marijuana dall’Albania verso l’Italia, nonché di cocaina ed eroina, mediante automezzi modificati e ad al cui interno erano stati realizzati dei vani per nascondere la droga.
Il pm della distrettuale Vincenzo Luberto non ha avuto alcun dubbio nel chiedere 45 condanne a pena comprese tra i 27 e i 4 anni di reclusione per gli imputati giudicati con rito abbreviato coinvolti nell’operazione Gentleman, considerati legati al ‘locale’ di ‘ndrangheta di Corigliano Calabro e alla cosca degli “Zingari” di Cassano allo Ionio.
Davanti al gup assunta Maiore il pm al termine di una lunga requisitoria i cui ha ripercorso i fatti di indagine ha chiesto per Filippo Solimando, Nino Ginese e Luigi Abruzzese 27 anni di carcere e 100mila euro di multa, per Angelo Pavone, Antonio Abbruzzese, Francesco Policastri, 24 anni e 80mila euro di multa, per Danilo Ferrari 12 anni e 20mila euro, per Leonardo Policastri 10 anni di carcere e 30mila euro di multa, per Giacomo Solimando 16 anni e 30mila euro, Giambattista Serio 12 anni e 20mila euro, Francesco Maiolo 10 anni, Juan Petrusic Pedro 6 anni, Vincenzo Fuscaldo 10 anni, Cosimo Schiavelli e Francesco Abbruzzese 7 anni, Fisnik Smajlaj 20 anni e 40mila euro, Rocco Anello 9 anni e 30mila euro, Eminia Cerchiara 7 anni, 4 mesi e 25mila euro di multa, Antonio Floro e Antonio Malacrinò 8 anni, Salvatore Castellino 9 anni, 4 mesi e 30mila euro, Alliu Gazmen, Sergio Gallia, Lucrezia Germinario, Ameday Pigur, Ilir Ulqinaku, Massimiliano Valente, Arben Zela, 11 anni e 50mila euro, Angelo Andracchi 12 anni, Marino Belfiore, 4 anni e 4 mesi, Alfonso Brandimarte 14 anni e 6mesi, Salvatore Castellino, 9 anni e 4 mesi, Giuseppe Celico, 8 anni, Dhamo Armand, 11 anni e 4 mesi, Vincenzo Fuscaldo 10 anni, Gregor Grembi, 11 anni e 4 mesi, Hajdini Vilaver 20 anni, Francesco Megale 8 anni, Sabino Pedone 8 anni, Domenico Pellegrini 8 anni, Gerardo Schettino, 12 anni e 4 mesi, Cosimo Schiavelli 7 anni, Giacomo Solimando 16 anni, Paolo Sommo 8 anni e Zamir Oruci 11 anni e 50mila euro.
Le arringhe difensive, inizieranno il 18 aprile. Il blitz era scattato l’11 marzo 2015 ed eseguito in Calabria, Puglia, Basilicata, Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia dalla Guardia di finanza di Catanzaro, portando all’arresto di 32 persone con l’accusa di traffico internazionale di droga. Più di tre le tonnellate di stupefacente sequestrato, ritrovate numerose armi (tra cui kalashnikov) e catturato anche un pericoloso latitante. Le indagini avrebbero delineato l’attività dei clan riconducibili a Filippo Solimando ed Luigi Abbruzzese, considerati i soggetti che controllano la “locale” di Corigliano e la ‘ndrina degli Zingari di Cassano, compagini storicamente dotate di una loro autonomia ed attive nel traffico internazionale di stupefacenti. Come già appurato nella prima operazione del 16 febbraio, nel corso degli anni “gli zingari” avrebbero superato una posizione marginale all’interno della ‘ndrangheta e si sarebbero conquistati il ruolo di vera e propria “locale”. Dopo due anni di investigazioni gli inquirenti ritengono di aver dimostrato come quest’ultimi avessero accesso ai mercati sudamericani per l’approvvigionamento di cocaina ed a quelli dell’Est europeo per l’eroina e la marijuana, importando a prezzi assolutamente concorrenziali ingenti partite di stupefacente.
Gabriella Passariello