Le mani delle cosche della Piana di Gioia Tauro sull'ex “Planetwin365”

OPERAZIONE GALASSIA | Rapporti illeciti appurati con il master regionale Calabria e l’agente. Per i pentiti non si può accedere al mercato delle scommesse senza accordi con la ‘ndrangheta

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di C. M.
14 novembre 2018
13:02
Un punto vendita Planetwin365
Un punto vendita Planetwin365

Ci sono anche due rosarnesi fra le persone fermate oggi dalla Dda di Reggio Calabria (QUI TUTTI I NOMI). E sono due personaggi assolutamente di rilievo nel panorama del gioco on line e nello specifico del marchio “Planetwin365”. Si tratta di Antonio Zungri, master regionale Calabria, e David Laruffa, agente Calabria, che hanno intrattenuto, a giudizio dei magistrati, rapporti di natura illecita con esponenti della ‘ndrangheta o soggetti gravitanti in contesti di crimine organizzato. In particolare le indagini hanno appurato l’infiltrazione di esponenti della cosca Pesce Bellocco nella rete commerciale, destinata alla distribuzione territoriale del predetto brand.

I marchi coinvolti

Le indagini sono state progressivamente ampliate, con il significativo contributo del Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti delle società di diritto maltese “Sks365 Malta Ltd” (già “Sks365 Group Gmbh”), titolare del marchio “PlanetWin365” e “Oia Service Ltd”, titolare dei marchi “Betaland” ed “Enjoybet”, che hanno strutturato sul territorio italiano una ramificata rete commerciale costituita da CTD, PVR ed Agenzie. Va precisato, con riferimento alla “SKS365” che le investigazioni hanno riguardato esclusivamente la proprietà/management che ha gestito la società fino al 2017, ovvero prima della sua cessione ai nuovi proprietari, nei cui confronti non sono emersi elementi di responsabilità.


 

Grazie alle puntuali dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, è stato accertato che dette società, anche dopo aver aderito alla procedura di regolarizzazione per emersione prevista dalle leggi di stabilità 2015 e 2016 (c.d. “Sanatoria”), hanno continuato ad effettuare una raccolta parallela a quella legale attraverso siti web “.com” gestiti, anche nella modalità di “co-banco”, da soggetti riconducibili a diverse organizzazioni mafiose, così integrando, tra l’altro, il reato di cui all’art. 4 della legge 13/12/1989, n. 401 (Esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa).

Le parole dei pentiti

Ciò è avvenuto sulla base del presupposto che – come confermato dagli stessi collaboratori di giustizia – in determinate aree del paese, tra le quali il territorio calabrese e, in particolare, la provincia di Reggio Calabria, non è possibile accedere al mercato dei giochi e delle scommesse senza il preventivo accordo con i sodalizi criminali che ne detengono il controllo.

 

Inoltre, con il determinante contributo del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, che ha eseguito un’articolata attività tecnica di ispezione informatica presso la principale società italiana che ha creato e gestito la parte software delle predette aziende estere, è stato rilevato che queste ultime, nonostante avessero aderito alla “sanatoria”, hanno di fatto continuato ad effettuare la raccolta illecita del gioco e delle scommesse sul territorio nazionale, attraverso siti non autorizzati, con suffisso “.com”, quali “Palace777”, “BetFaktor”, “GoldenGool”, “PlanetWin365”, “PremierWin365” e “JokerBet”.

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Riceviamo e pubblichiamo la precisazione di SKS365, proprietaria del brand planetwin365:

 

SKS365, proprietaria del brand planetwin365, sostiene le autorità nel loro impegno nella lotta alle attività di organizzazioni criminali che danneggiano il mercato italiano del gioco legale. La società, in merito all’operazione antimafia condotta da Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri e Dia, coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, precisa che il provvedimento giudiziario e le indagini delle Autorità fanno esclusivo riferimento a persone associate a SKS365 in passato.

 

Come specificato nel comunicato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, infatti: “Va precisato, con riferimento alla SKS365 che le investigazioni hanno riguardato esclusivamente la proprietà/management che ha gestito la società fino al 2017, ovvero prima della sua cessione ai nuovi proprietari, nei cui confronti non sono emersi elementi di responsabilità”.

 

Come ufficialmente riportato negli atti presentati dagli inquirenti in sede Dipartimento Nazionale Antimafia, la nuova società SKS365 è da ritenersi dunque estranea a quanto accaduto ed emerso dalle indagini. SKS365 ha come primo obiettivo la tutela del giocatore e la regolamentazione dell’offerta di gioco e sostiene pienamente l’approccio adottato dalle Autorità e dal Governo.

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Giornalista
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