Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria, presieduto dalla dott.ssa Valentina Fabiani e con a latere i giudici Maria Cecilia Vitolla e Mariarosaria Savaglio, ha accolto il riesame proposto dalla difesa de geometra Rocco Leva, arrestato nell’ambito dell’operazione “Cumbertazione”.

 

L’inchiesta aveva condotto al fermo in carcere, disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, del geometra, accusato di associazione per delinquere finalizzata a commettere reati di turbativa d’asta, corruzione e falso ideologico, aggravati dalla finalità di agevolazione della ‘ndrangheta nonché diverse ipotesi di turbativa d’asta pubblica aggravata dalle modalità mafiose.

 

In seguito all’udienza di convalida Leva era stato sottoposto agli arresti domiciliari poichè il gip presso il Tribunale di Palmi, Paolo Ramondino, aveva escluso l’aggravante di aver favorito la ‘ndrangheta. Ora, avverso la nuova ordinanza la difesa, rappresentata dall’avvocato Antonino Napoli, ha proposto riesame al Tribunale della Libertà di Reggio Calabria che, ha parzialmente accolto l’istanza riformando l’ordinanza impugnata sostituendo la misura degli arresti domiciliari, in corso di esecuzione a carico di Rocco Leva, con la misura interdittiva del divieto di esercitare la professione di geometra per la durata di dodici mesi.

 

Ieri il gip del Tribunale di Palmi aveva invece accolto l'istanza di scarcerazione degli architetti Santo e Francesco Fedele, originari di Varapodio, arrestati nell'ambito della stessa operazione. Le ipotesi di reato mosse nei confronti dei Fedele, padre e figlio, erano turbativa d'asta e associazione per delinquere aggravata dall'avere agevolato la 'ndrangheta.