La Corte d’Appello di Catanzaro, pronunciandosi su ricorso proposto dai difensori di otto presunti appartenenti all’associazione di ‘ndrangheta “Cerra-Torcasio-Gulatieri”, ha emesso un provvedimento che conferma quasi in toto quello di primo grado.

Si tratta, in particolare, dell'operazione denominata “Alesia”, portata a termine dalla Guardia di Finanza di Lamezia Terme – Nucleo Mobile nell’ottobre del 2018 sotto il coordinamento della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro a mezzo della quale i vertici della presunta organizzazione criminale furono spogliati dei loro beni e, successivamente, sottoposti alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

All’esito dell’istruttoria di secondo grado, la Corte d’Appello ha sostanzialmente confermato il provvedimento del giudice di prime cure, eccezion fatta per alcuni aspetti. Infatti, dall’intero patrimonio sottoposto a confisca ha disposto la restituzione di un solo appartamento intestato ad Arianna Deodato (moglie di Vincenzo Torcasio cl. 80), tre depositi a risparmio intestati ad Antonia Gualtieri e somme per 1.994 euro intestate a Rita Torcasio, tutte difese dall’avvocato Gianluca Careri.

Il collegio d’Appello ha, altresì, revocato la sorveglianza speciale precedentemente applicata nei confronti di nei confronti di Angelina Torcasio e Antonia Gualtieri. Rimangono quindi sottoposti a confisca tre immobili, costituiti complessivamente da nove appartamenti situati a Lamezia Terme; quattro autoveicoli ed un motociclo e altre disponibilità finanziarie. Rimane, infine, applicata la sorveglianza speciale nei confronti di Teresina Cerra,  Pasquale Torcasio, Giovanni Torcasio, Vincenzo Torcasio, Antonio Gualtieri e Teresa Torcasio.