Cordoglio e vicinanza alla famiglia dai segretari territoriali dei sindacati e dal primo cittadino di Castrovillari, dove Edison Malaj risiedeva: «Era una persona perbene. Bisogna investire nei presidi di sicurezza e della formazione». Il dolore dell'Asd Pollino Basket, con cui uno dei figli della vittima è tesserato
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«Quando il lavoro diventa una mattanza giornaliera è indegno per un Paese civile. Aver reintrodotto norme che consentono subappalti a cascata al massimo ribasso, rendono il lavoro ancora più precario e pericoloso, ed il lavoratore diventa l'anello più debole di una catena perversa che per creare profitto taglia sulla sicurezza e sul salario». Così il segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato ha commentato la morte di Edison Malaj, l'operaio schiacciato da una lastra di cemento.
Univoca la posizione dei sindacati territoriali di Cgil, Cisl e Uil che attraverso la voce di Giuseppe Guido, Giuseppe Lavia e Paolo Cretella hanno espresso il «cordoglio e la vicinanza alla famiglia. Nel mentre fortissimo - hanno aggiunto - è il senso di indignazione convinti che un luogo di lavoro non può essere luogo di morte. Il tema della sicurezza sul lavoro è sempre di più un'emergenza. Servono più ispettori, più controlli. Serve considerare la sicurezza come un investimento e non come un costo. La priorità dell'agenda politica deve essere fermare questa carneficina. Troppe le aziende ancora non in regola. Non c'è lavoro dignitoso senza sicurezza».
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Il sindaco di Castrovillari: «Una persona perbene»
«Edison aveva avuto la cittadinanza italiana, era una persona per bene perfettamente integrata nella comunità, così come tutti i componenti della sua famiglia. Siamo addolorati per quanto accaduto, perché la morte sul lavoro è un problema che non si risolverà fin tanto che il datore di lavoro non comprenderà che bisogna investire nei presidi di sicurezza e nella formazione. Castrovillari è una cittadina solidale e la comunità certamente sarà vicina alla famiglia». Sono le parole di Domenico Lo Polito, sindaco di Castrovillari, che ricorda così Edison Malaj, operaio di origine albanese di 55 anni, che ieri ha perso la vita schiacciato da una lastra di cemento.
Le condoglianze dell’Asd Pollino Basket
Malaj viveva nella cittadina del Pollino da una decina di anni con la moglie e i due figli che al momento dell'incidente si trovavano a Torino dove frequentano l'università.
Uno dei figli ha giocato e continua ad essere un tesserato della squadra di basket locale e oggi tutti i compagni si sono stretti a lui. «L'Asd Pollino Basket e tutti gli atleti - è scritto in un post apparso sulla bacheca Facebook della squadra - sono vicini all'amico Gabriele per la tragica e dolorosa scomparsa del suo papà. Appassionato di basket, Edison è sempre stato un tifoso rossonero speciale con i suoi modi gentili ed educati. Uomo dagli alti valori umani ha da sempre creduto nello sport e in particolare nel basket come ambiente ideale per la crescita del figlio Gabriele, atleta mite ed unico per sensibilità ed educazione. Un uomo che lascia un ricordo indelebile nella memoria di tutti i dirigenti e atleti che lo hanno conosciuto. A Gabriele e a tutta la sua splendida famiglia le più sentite condoglianze».