«Mi auguro che sia un caso isolato». Dopo il presunto caso di assenteismo parla il direttore generale di Calabria Verde Giuseppe Oliva, società in house della Regione Calabria di recente balzata agli onori della cronaca per il dipendente indagato per truffa aggravata. Dal 2017 al 2022 avrebbe continuato a percepire lo stipendio pur non svolgendo neppure un'ora di lavoro nel cantiere di Africo. Risiedeva stabilmente a Roma e in Calabria ci sarebbe tornato solo in occasione delle festività.

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«Abbiamo avviato una attività di controllo a tappeto sui tutti i cantieri con verifiche sulle squadre e acquisizione delle presenza giornaliere da parte dei capi squadra e capi operai, tutta la filiera organizzativa che sta a valle», specifica il direttore generale, che già nell'immediatezza del fatto aveva annunciato la costituzione di parte civile nel processo a tutela del danno di immagine patito.

Sono state disposte ispezioni nei cantieri, controlli più capillari soprattutto sui fogli presenza, quelli che nel caso del procedimento avviato dalla Procura di Catanzaro, sarebbero stati falsati dai capi squadra per attestare la presenza in servizio dell'operaio forestale. «A seguito dell'indagine dell'autorità giudiziaria - ha chiarito Oliva - abbiamo avviato attraverso l'ufficio disciplinare un'attività istruttoria amministrativa di cui si attende la conclusione». 

Avviata anche un'indagine interna nell'azienda più volte commissariata e spesso finita al centro di inchieste giudiziarie. «Stiamo affrontando con sacrificio e tanti sforzi un iter di normalizzazione, soprattutto amministrativa che ha riguardato processi anche organizzativi proprio per portare alla normalizzazione un ente che purtroppo in passato ha visto accadimenti incresciosi».