In aula

Inchiesta sul reparto di Oncologia a Reggio, parte il processo all’ex primario e al suo vice

Il Gom ha chiesto di potersi costituire parte civile mentre il Riesame ha ridotto di 4 mesi la misura della sospensione dal servizio: il 20 luglio Correale potrà tornare in corsia

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di Elisa Barresi
1 luglio 2024
07:28

Dopo un primo rinvio il 29 maggio, per impedimento di uno degli indagati, dovrebbe iniziare domani il processo relativo alle indagini della Procura di Reggio Calabria sul reparto di Oncologia del Gom. Per fare luce su quanto accaduto nel reparto retto, al momento dei fatti, da Pierpaolo Correale e il suo vice Rocco Giannicola

La Cassazione

Intanto, la Corte di Cassazione, in parziale accoglimento del ricordo presentato dalla difesa, ha annullato con rinvio il provvedimento cautelare di sospensione dal servizio del dottor Correale e il Tribunale del Riesame, con nuova pronuncia, ha ridotto la misura della sospensione da 12 a 8 mesi. Ne consegue che il dottor Correale potrà riprendere il proprio servizio a partire dal prossimo 20 luglio.


Parte civile

Al 29 maggio, data inizialmente fissata per la prima udienza, il Gom non aveva ricevuto notifica e si è presentato chiedendo di essere considerato soggetto danneggiato. Il giudice si è riservato di decidere durante l'udienza di domani se accettare la richiesta e, in caso positivo, l'azienda si costituirà parte civile.

Il caso

I due medici sono a processo perché, secondo l'accusa «in concorso tra loro con più azioni del medesimo disegno criminoso somministravano ai pazienti presi in carico medicinali imperfettiIn quanto somministrati per indicazioni terapeutiche non previste dall’autorizzazione immissione in commercio degli stessi. Con posologia diversa da quanto prevista dall’A. I. C. in assenza dei presupposti fattuali e normativi tali da giustificare un ricorso a tali farmaci in regime di of-label. O per uso compassionevole e in assenza di protocolli clinici sperimentali autorizzati». 

L'accusa di abuso d’ufficio

Correale e Giannicola dovranno, inoltre, rispondere dell’accusa di concorso in abuso d’ufficio perché «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, entrambi pubblici ufficiali, nello svolgimento delle loro funzioni, in violazione di specifiche regole di condotta previste in materia di farmaci che stabilisce che i registri dei farmaci sono parte integrante del sistema informativo del Servizio sanitario nazionale». 

Regole dalle quali «deriva l’obbligo per il medico che prescrive un farmaco innovativo, ai fini della sua rimborsabilità di inserire nella piattaforma online dei Registri ATFA schede di prescrizione nominative per ciascun paziente, comprensive delle informazioni richieste ai fini del rimborso». 

Normative che sanciscono «l’obbligo per il medico di attenersi, in sede di prescrizione di un farmaco, alle indicazioni terapeutiche. Alle vie e modalità di somministrazione previste dall’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC), prevedendo, solamente in singoli casi, la possibilità per il medico di impiegare un medicinale per un’indicazione o una via o modalità di somministrazione o di utilizzazione diversa da quella autorizzata. Previa informazione del paziente e acquisizione del consenso dello stesso, qualora il paziente non possa essere utilmente trattato con medicinali per i quali sia già approvata quella indicazione terapeutica o quella via o modalità di somministrazione e purché tale impiego sia conforme a lavori apparsi su pubblicazioni scientifiche accreditate in campo internazionale».

 

Giornalista
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