Da 30 anni a 17 anni e sei mesi di reclusione. Cambia l'entità della pena tra primo e secondo grado nei confronti di Giuseppe Prostamo, di 37 anni, accusato di concorso nell'omicidio di Francesco Vangeli, il 26enne di Scaliti di Filandari, scomparso per un caso di lupara bianca tra il 9 e il 10 ottobre del 2018.

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Oggi la Corte d'Assise d'Appello di Catanzaro ha escluso le aggravanti della premeditazione ed i futili motivi, per come chiesto, sul punto, dalla difesa del giovane di San Giovanni di Mileto, gli avvocati Giuseppe Grande e Sergio Rotundo. Il sostituto procuratore generale Salvatore Di Maio aveva insistito per la conferma del verdetto emesso a suo tempo dal gup distrettuale di Catanzaro (in quanto veniva contestata l'aggravante mafiosa).

Poco prima che la Corte si chiudesse in camera di consiglio per deliberare, entrambe le parti hanno depositato le motivazioni del procedimento ordinario di primo grado che vede imputato Antonio Prostamo, fratello di Giuseppe, condannato anche lui a 30 anni per il concorso nell'uccisione del giovane i cui familiari si sono costituiti parte civile e sono stati rappresentati dagli avvocati Nicodemo Gentile, Antonio Cozza e Francesca Comito.