Per il fatto di sangue, che avvenne a San Calogero il 15 agosto 2016, è già stato condannato in via definitiva l’imprenditore Cosma Damiano Sibio
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Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, decidendo sul rinvio disposto dalla quinta sezione penale della Cassazione, ha accolto le richieste degli avvocati Sandro D’Agostino e Giovanni Vecchio nell’interesse di Salvatore Barone, 31 anni, di San Calogero, il quale è stato rimesso in libertà. La vicenda è relativa all’omicidio di Domenico Antonio Valenti, 74 anni, ucciso a San Calogero il 15 agosto 2016.
Si tratta del terzo provvedimento del Tribunale del Riesame, il quale aveva dapprima annullato la misura cautelare imposta al giovane imprenditore. In tale ipotesi la Cassazione aveva accolto il ricorso presentato dal pm della Procura di Vibo Valentia e il Tribunale del Riesame nel secondo giudizio aveva disposto la custodia cautelare in carcere. Ma la “battaglia” giudiziaria sul piano cautelare non si è fermata. La Corte di Cassazione ha accolto, infatti, il ricorso della difesa ordinando l’odierno giudizio che ha spalancato le porte del carcere, assicurando la piena libertà all’indagato.
La misura cautelare trae origine dalle indagini del Norm– Aliquota Operativa della Compagnia di Tropea e dalla Stazione di San Calogero – in relazione all’omicidio verificatosi nel pomeriggio del 15 agosto 2016, quando Cosma Damiano Sibio dichiarava ai carabinieri di San Calogero di aver ucciso Domenico Valenti. Dopo tre anni dal fatto anche Salvatore Barone, genero di Sibio, viene considerato quale concorrente ed arrestato.