VIDEO | Antonio Napoli è il testimone chiave dell'imboscata in cui ha perso la vita la dottoressa che svolgeva il servizio di guardia medica a Santa Cristina d'Aspromonte. Polizia e carabinieri hanno blindato le esequie
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Alla fine delle esequie si sente un applauso provenire da dentro la chiesa della frazione Sant’Anna di Seminara. Precede l’uscita della bara di Francesca Romeo che, come era stata per l’ingresso, non ha nessuno che la segue in corteo fino al carro funebre ai piedi del sagrato. Ultimo scorcio di un destino amaro, quello dell’inseparabile marito Antonio Napoli - che era con lei in auto nel sabato tragico – e che per l’ultimo saluto può starle vicino ma non troppo.
Efferato omicidio | A Seminara i funerali della dottoressa Romeo, ancora da chiarire obiettivo e movente dell’agguato
Nei funerali in forma strettamente privata, con giornalisti tenuti platealmente fuori dal luogo sacro, il superstite dell’agguato di Santa Cristina d’Aspromonte è stato letteralmente cinturato da carabinieri e polizia che ne hanno protetto i movimenti. Accompagnato tra i sedili un’ora prima dell’arrivo della salma, tramite una porta laterale della canonica, con la chiesa tenuta chiusa per evitare a Napoli contatti di ogni tipo. È quindi diventato un frastuono liberatorio di un clima surreale, il battimani in una cerimonia funebre insolita che – partecipata dai sindaci del paese dove la dottoressa viveva e di quello dove ha lavorato per 30 anni – ha rispettato il copione religioso più ferreo, senza nessuno spazio ai ricordi di chi la conosceva.
No alla violenza | Omicidio Romeo, in ricordo della dottoressa uccisa fiaccolata a Seminara tra rabbia e senso civico
Don Mimmo Caruso, promotore due sere prima di una fiaccolata silenziosa, ha proposto le letture del vangelo condannando la violenza e interpretando il dolore della famiglia. Tanti i manifesti di lutto e i fiori lasciati all’esterno della chiesa, si è vista una delegazione dell’Ordine provinciale dei medici e diversi colleghi della vittima, che con il marito – anch’egli medico - condivideva anche i viaggi in auto per il turno nella guardia medica, ma per ragioni di opportunità l’ha potuta accompagnare nell’estremo viaggio verso il cimitero solo a distanza di sicurezza. Rimane lui l’unico testimone dell’omicidio, ma soprattutto di una coppia che condivideva tutto e nel cui menage professionale – sono convinti gli inquirenti – è chiusa la soluzione del giallo.