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«Non saprei dirle se è un giorno importante. I giorni importanti sono stati quelli in cui mio fratello è nato, in cui è cresciuto e si è realizzato nella vita e professionalmente. Oggi è un giorno importante per la giustizia e per la verità ma non mi restituirà mio fratello. Posso dire di avere avuto ragione quando dicevo di leggere negli occhi di chi indagava il mio stesso desiderio di verità e giustizia. Ho creduto in loro, credo in loro e non mi hanno tradito».
Antonella Pagliuso, sorella di Francesco Pagliuso, è emozionata e agitata quando la raggiungiamo in un bar di Lamezia Terme. E' stato assicurata alla giustizia la mano che ha tolto la vita a quel fratello, amico, collega che amava profondamente. Ma allo stesso tempo è venuta fuori un realtà dal sapore acre, difficile da accettare, coerente con le paure che suo fratello le aveva espresso. E anche se ancora molto le indagini devono svelare, nulla potrà ridarle la presenza di Francesco, penalista conosciuto e stimato, enfant prodige dell'avvocatura, padre di un bimbo di pochi anni, scomparso a cavallo delle notte di San Lorenzo del 2016.