Marco Gallo ha assistito in videoconferenza al processo che si sta celebrando in Corte d'Assise a Catanzaro e in cui risulta indagato per l'omicidio dell'avvocato Francesco Pagliuso. Il presunto killer a pagamento che lo avrebbe freddato il 9 agosto del 2016 davanti la sua abitazione di Lamezia Terme. 

 

«Non provo nulla. È semplicemente un essere immondo», dice oggi la sorella dell'avvocato, Antonella Pagliuso, interrogata questa mattina dalla difesa del'imputato: «Dirò la verità così come l'ho detta il primo giorno», ha confermato la donna prima di entrare in aula.

 

«La nostra professione e la nostra vita è sempre stata trasparente e dedicata alla giustizia, alla trasparenza e alla legalità. Ed è ciò che io oggi sono qui a difendere».

I presunti mandanti 

Un processo oggi scisso in due tronconi. È con l'operazione Reventinum che la Dda di Catanzaro chiude il cerchio anche sui presunti mandanti di quell'omicidio: Pino e Luciano Scalise, finiti alla sbarra e oggi in giudizio con rito abbreviato. «Per me è già tutto chiaro – aggiunge ancora Antonella Pagliuso –. Il lavoro svolto dagli organi inquirenti è meraviglioso».

Omicidio Mezzatesta

Nel corso dell'udienza sono state anche acquisite le dichiarazioni di Giuseppina Mezzatesta, figlia di Gregorio freddato a Catanzaro, secondo la Procura, sempre per mano di Marco Gallo. «È difficile morire da martiri in questa terra ma mio fratello è un martire della giustizia».